Biodiversità, come favorirla in giardino

Biodiversità, come favorirla in giardino

Grandi superfici edificate, distese di cemento, monocolture e agricoltura intensiva privano le specie animali e vegetali del loro habitat naturale. La biodiversità è importante perché è un termometro che misura lo stato di salute della vita sulla terra. Un ambiente più ricco e diversificato di specie è anche più sostenibile, garantisce vita e prosperità a chi lo abita, sia che si tratti di esseri umani, animali o vegetali. Ognuno di noi è un tassello importante per proteggere l’ambiente in cui viviamo. Nei nostri giardini e terrazzi, per creare un valore aggiunto, è possibile utilizzare la più grande varietà di piante che, nel loro insieme, garantiscono per tutto l’anno un lungo periodo di fioritura. In genere le piante più resilienti sono le specie autoctone che sono particolarmente adatte e resistenti al clima e al tipo di terreno locale.

PIANTE AUTOCTONE INVECE DI PIANTE ALLOCTONE

Al primo gruppo appartengono le specie che si sono originate ed evolute nel territorio in cui si trovano e quindi prosperano senza difficoltà.

Le specie alloctone, dette anche aliene o naturalizzate, sono quei vegetali che, spesso a causa dell’uomo, si trovano a popolare un territorio diverso da quello originario. A volte non si adattano e si estinguono, mentre in altri casi prendono il sopravvento compromettendo gli ecosistemi originari.

 

FAVORIRE LA BIODIVERSITA’ CON PIANTE PER INSETTI IMPOLLINATORI

Le piante autoctone, a differenza di quelle aliene, sono in grado di attirare api selvatiche, farfalle e molti altri insetti  garantendo loro una sicura fonte di nutrimento. Come noi esseri umani, gli insetti hanno bisogno di un’alimentazione completa e varia per crescere in salute e riprodursi. Le piante e i fiori hanno bisogno degli insetti impollinatori per riprodursi e viceversa. Questo rapporto di reciprocità, se viene a mancare, fa crollare l’intero ecosistema. Basti pensare che da api, vespe, farfalle, pipistrelli ed altri impollinatori dipende l’80% delle colture ad uso umano. La coltivazione mirata di piante per gli insetti impollinatori a fioritura scaglionata, ricca di polline e nettare, può fornire un contributo prezioso al problema della moria degli insetti.

Vediamo, stagione per stagione quali specie coltivare nei nostri spazi verdi per attirare gli impollinatori.

PRIMAVERA

Da fine febbraio, regalano le prime infiorescenze i salici delle capre, i noccioli, tutti i bulbi primaverili, le primule e gli ellebori. Con la fine dell’inverno, i fiorellini del corniolo dispensano polline e nettare quando ancora fa freddo. In aprile fioriscono molti alberi da frutto, il ligustro, il viburno palla di neve, il crespino, il lillà, la ginestra, la lonicera, il nocciolo e il sambuco. Maggio è il mese della tavola imbandita per gli insetti impollinatori: sbocciano fiori di campo, ciliegi giapponesi, asperule odorose, cornus, ippocastani, aquilegie, pulsatille, peonie e molte varietà di rose.

ESTATE

Per le zone calde e soleggiate, ai classici gerani che non attirano gli insetti impollinatori, si possono affiancare erbe aromatiche, achillea, echinacee, fiordaliso, flox, verbena, clematide, ibisco. Per le zone a mezz’ombra sono perfette le campanule, erba gatta, digitale, valeriana, menta piperita e alcune rose.

AUTUNNO

In questa stagione troviamo astri, rudbeckia, anemoni, scabiose, sedum, rose dalla fioritura tardiva e l’edera con le sue infiorescenze a ombrello.

INVERNO

Persino con l’arrivo del freddo ci sono piante che sbocciano come il viburno d’inverno, il calicanto, l’elleboro e la rosa di Natale.

Naturalmente non è sbagliato scegliere per il giardino o il terrazzo vegetali in base a criteri puramente estetici. Vale la pena farsi qualche domanda e riflettere sulla questione. In realtà si possono trovare nuove piante, esteticamente belle da affiancare a quelle esistenti e parallelamente fare anche qualcosa di utile per gli insetti e per la biodiversità in generale.

Articolo realizzato in collaborazione con Silvia Magnano