Il bosco incontaminato si rigenera e vive grazie allo strato di foglie e a tutto il materiale organico che cade a terra. La decomposizione garantisce il nutrimento essenziale alla sopravvivenza contribuendo ad arricchire il suolo di humus. Questo spessore, prezioso per la sopravvivenza, è il pacciame.
Se pensiamo al giardino di casa o ai vasi sul terrazzo, il processo è lo stesso. Infatti la pacciamatura, in agraria, è un’operazione ad opera dell’uomo che consiste nel cospargere il terreno con paglia, foglie, scaglie di cortecce o altri elementi, allo scopo di proteggere le colture da un eccessiva insolazione o da pericolose gelate. E’ usata per inibire la crescita delle erbacce, conservare l’umidità nel suolo e facilitare la preziosa vita microbiologica. Inoltre, questa pratica ci permette di evitare l’uso di diserbanti chimici di sintesi che provocano profonde modificazioni all’ecosistema.
Non tutte le pacciamature sono uguali. Ci sono quelle fatte con fibre naturali biodegradabili usate fin dall’antichità e poi quelle realizzate con materiali sintetici o inerti. Vediamo le loro caratteristiche.
PACCIAME ORGANICO
E’ adatto su piccola scala, per giardini privati e terrazzi ed è sicuramente uno dei migliori dal punto di vista naturale.
Lo compongono foglie secche triturate, trucioli di legno stagionato, sfalci di erba, fieno, paglia, scaglie di corteccia di pino, alghe, potature sminuzzate e molti altri, tutti materiali biodegradabili.
Caratteristiche
- Attenua gli sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte
- Blocca la germinazione delle infestanti
- Conserva l’umidità del suolo consentendo un risparmio idrico nei periodi di siccità
- Decomponendosi gradatamente, aumenta la dotazione di humus nel substrato
- Esteticamente risulta gradevole alla vista ed è usato nei giardini xeriscape a basso consumo idrico
- Riduce o contiene il diffondersi delle lumache e limacce
- Evita l’uso di prodotti erbicidi chimici e il compattamento della terra
- Protegge la vita microbica del suolo
PACCIAME INORGANICO
Può essere realizzato con una copertura del terreno con teli in plastica nera adagiati sul suolo che con il sole trasmettono calore alle coltivazioni consentendo di avere una crescita più rapida. In genere sono derivati del petrolio ma ci sono anche quelli di ultima generazione come i teli in geo tessuto biodegradabile e le stuoie in cocco. Infine troviamo i materiali inerti come pietre, ghiaia e ciottoli ideali per piccole superfici.
Caratteristiche
I teli sono venduti in pratici rotoli, si trasportano e si applicano con facilità. Possono essere utili nei primi anni di impianto quando le radici sono poco espanse, sono durevoli nel tempo e si possono riutilizzare più volte, mentre a fine ciclo vanno smaltiti in discarica.
I geotessuti biodegradabili consentono di controllare il drenaggio di acqua in eccesso, sono calpestabili e bloccano la crescita delle infestanti.
Le stuoie in cocco, vendute in rotoli, sono biodegradabili, mantengono il terreno umido e proteggono le piante dal gelo.
I materiali inerti sono inattaccabili da insetti e muffe, il che garantisce una vita stabile nel tempo. Consentono un corretto flusso di ossigeno e una buona irrigazione, sono calpestabili ed esteticamente gradevoli da vedere.
QUANDO E COME SI USA
Il periodo migliore per effettuare la pacciamatura è la fine dell’autunno, quando le piante si stanno preparando alla dormienza invernale, o la primavera quando le malerbe annuali non sono ancora germogliate. Il pacciame non va mai ammucchiato vicino ai tronchi di arbusti e alberi per evitare marciumi, ma va tenuto a una distanza di 15 cm. Vale lo stesso con le verdure nell’orto e i gambi dei fiori da tenere a una distanza di circa 3 cm.
Lo spessore giusto della pacciamatura organica deve essere compreso tra i 5 e gli 8 cm e periodicamente va ripetuto con l’aggiunta di altro materiale quando il ciclo di vita si è esaurito con il naturale degrado.
AL MOMENTO DELL’ACQUISTO…
Se optate per il pacciame organico pronto all’uso, fate attenzione al materiale che lo compone. Spesso è di scarsa qualità e viene realizzato con resti di pellet dismessi dove il legno ha subito dei trattamenti chimici con insetticidi o vernici. Quando lo comprate, andate nei garden center affidabili, controllate sull’etichetta la provenienza e il tipo di materiale e diffidate di prodotti poco costosi non sempre garantiti.
Per gli altri materiali, fatevi consigliare da un giardiniere di fiducia su quale prodotto orientarvi in base al vostro spazio.
Articolo realizzato in collaborazione con Silvia Magnano