Per gli uccelli selvatici semi, palline di grasso e altri alimenti, per far trascorrere loro l’inverno in città.
Il birdwatching, ossia l’osservazione degli uccelli selvatici, è un’attività meravigliosa che possiamo fare persino sul terrazzo in città. Basta sistemare qualche mangiatoia e del cibo adatto, e rapidamente si vedranno arrivare uccellini forse prima mai visti, che vivono tra gli alberi anche nel centro della città. Un binocolo (più luminoso che potente, per esempio un modello 8×30) e un po’ di pazienza sono le armi di questa caccia innocua e appassionante.
Tra l’altro, gli uccelli sono straordinari “antiparassitari” per le piante: un rondone cattura fino a 20.000 insetti al giorno, i picchi mangiano le larve del legno, le cinciarelle sono ghiotte di insetti delle piante…
Passeri e fringuelli arrivano sempre in piccoli gruppi, mentre il pettirosso è solitario; la capinera canta nascosta, emettendo un armonioso gorgheggio, mentre la cinciallegra, che volentieri arriverà nelle nostre mangiatoie, emette uno squillante ticciù-ticciù molto riconoscibile. Anche creature splendide come la ghiandaia dalle penne azzurre, il picchio e il verdone dal piumaggio giallo e verde si abituano a frequentare gli spazi verdi urbani se non vengono disturbati.
Ristorante aperto in inverno!
Per i granivori mettete a disposizione semi girasole, di miglio, di panìco. I fiocchi d’avena e di cereali in genere sono amati dai fringuelli, come anche arachidi, noci e nocciole, di cui gazze e ghiandaie ne fanno scorte invernali nelle cavità degli alberi. Va bene anche il pane vecchio ammorbidito con acqua e le briciole di torte, panettone e pandoro. Tordi, merli e storni amano pere e mele ammaccate o troppo mature, tagliate a metà.
Formaggio, cotenne, strutto e lardo sono utili per gli insettivori, per i quali sono disponibili anche i mangimi invernali idonei. Un impasto di lardo e semi è un invito a pranzo per molti tipi di uccelli presenti nell’ambiente urbano e nelle campagne.
Molto utili gli arbusti che producono bacche: biancospino, prugnolo e cotoneaster sono perfetti per dare nutrimento e protezione alla fauna alata.