Il verde è pace, serenità, silenzio: sono queste le più evidenti caratteristiche del giardino zen, un ambiente sobrio e minimale che proprio grazie alla sua apparente semplicità crea uno spazio intimo dove superare le tensioni e lo stress accumulato nel corso della giornata.
Questo stile oggi piace molto a chi cerca, nel proprio spazio verde, qualcosa di più rispetto alla semplice coltivazione di fiori a scopo estetico.
I giardini zen hanno infatti origini antichissime e un significato profondo che può essere analizzato completamente solo con studio e lettura di testi a volte complessi, ma è molto facile capirne il ruolo: basta sedersi e osservare l’ordine, la proporzione fra geometrie e libertà della vegetazione, il rapporto fra ghiaia, legno e bambù e ascoltare il suono rasserenante di una fontanella, di un ruscello o, se possibile di un piccolo laghetto, se c’è spazio e modo di crearlo. Tra le piante da usare: bambù, salice, tasso, edera, azalee, graminacee, lonicera… Gli spazi di ghiaia, grigia o bianca,
hanno un ruolo importante: richiamano alla mente l’oceano, in eterno movimento, simbolo di rigenerazione.