Il prato

Guida pratica alla cura del prato

Un prato verde, folto e ben curato è il cuore di ogni giardino. Oltre a donare bellezza e armonia agli spazi esterni, ha una funzione importante nell’ambiente: aiuta a migliorare la qualità dell’aria, assorbe CO₂, riduce il calore e crea un’atmosfera rilassante e piacevole.

Tuttavia, ottenere un prato sano e uniforme non è solo questione di fortuna, ma di cure costanti e di alcune buone pratiche che ne garantiscono la crescita e il mantenimento nel tempo.

La semina del prato: quando e come farla

La semina è il primo passo per creare un prato rigoglioso e va fatta nel periodo giusto per assicurare una buona germinazione e una crescita uniforme.

Il momento ideale è all’inizio dell’autunno, tra settembre e ottobre quando il terreno è ancora caldo, oppure in primavera, tra marzo e aprile. In questi mesi le temperature sono miti, le piogge più frequenti, ma non di carattere temporalesco e l’umidità aiuta i semi a svilupparsi senza lo stress dovuto al caldo estivo o al gelo invernale.

Prima di seminare il prato, è fondamentale preparare bene il terreno, eliminando sassi, radici e infestanti. La lavorazione del suolo deve essere accurata: una leggera vangatura e una successiva rastrellatura permettono di ottenere una superficie uniforme, priva di avvallamenti.

La scelta delle sementi dipende dall’uso che si intende fare del prato e dalle condizioni climatiche del luogo. Una volta selezionata la varietà più adatta, i semi vanno distribuiti in modo omogeneo. Successivamente occorre rastrellare leggermente e compattare con un rullo per favorirne l’adesione al terreno.

Ricordate che nei primi giorni è essenziale mantenere il suolo costantemente umido con annaffiature leggere e frequenti, evitando ristagni d’acqua che potrebbero compromettere la crescita dell’erba. Dopo circa due settimane, il prato inizierà a prendere forma, con i primi fili d’erba che spunteranno dal terreno.

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Erbe da prato: quale scegliere

Non tutti i prati sono uguali e la scelta del tipo di erba gioca un ruolo determinante nel risultato finale. Il prato classico può essere costituito da diverse varietà di sementi, ognuna con caratteristiche specifiche che lo rendono più o meno adatto a determinate condizioni climatiche ed esigenze di manutenzione.

Il prato rustico è una delle scelte più diffuse perché è resistente al calpestio e adatto a giardini frequentati da bambini e animali domestici. Per chi invece desidera un prato dall’aspetto più raffinato e decorativo, la soluzione ideale è il prato ornamentale, caratterizzato da fili d’erba sottili e morbidi, ma che richiede tagli frequenti e cure più attente.

Se il giardino presenta aree con poca luce solare, esistono miscugli di sementi specifici per prati ombreggiati, studiati per svilupparsi anche in condizioni di scarsa illuminazione, al contrario se l'area è sottoposta a una luce solare intensa, si può optare per il prato soleggiato. Per chi ha bisogno di un prato molto resistente, magari in un’area soggetta a forte usura come un campo sportivo o una zona gioco, il prato sportivo è la scelta migliore grazie alla sua compattezza e alla velocità di ricrescita.

Oltre alle varietà tradizionali, esistono alternative particolari che garantiscono un prato bello e funzionale con minori esigenze di manutenzione. Il prato di trifoglio nano, ad esempio, è una soluzione ecologica che richiede poca acqua e non necessita di tagli frequenti, grazie alla sua crescita bassa e compatta. Inoltre, arricchisce naturalmente il terreno di azoto, migliorandone la fertilità.

Un'altra opzione interessante è la dicontra, una pianta con la foglia piccola e tonda che crea un tappeto verde soffice con un’altezza di 3-5 cm, ideale per chi desidera un prato sempre ordinato senza necessità di frequenti tagli e irrigazione.

Per chi ama un giardino più naturale e colorato, il prato fiorito è la scelta perfetta: un mix di fiori spontanei ed erbe che richiede pochissima manutenzione, attira api e farfalle e favorisce la biodiversità.

L’irrigazione: quanta acqua serve e quando annaffiare

Un'irrigazione corretta è fondamentale per mantenere il prato sano e verde. L’acqua deve essere dosata con attenzione, evitando sia l’eccesso che la carenza idrica. Un prato troppo annaffiato può sviluppare funghi e malattie, mentre un prato che riceve poca acqua tende a ingiallire e a perdere vigore.

Il prato va irrigato tendenzialmente da maggio a settembre, ma dipende molto dalle zone climatiche. Il momento migliore per irrigare il prato è la mattina presto o la sera, quando il sole è meno intenso e l’acqua può essere assorbita senza evaporare rapidamente.

Durante l’estate, quando il caldo è più intenso, il prato necessita di più acqua e deve essere irrigato due o tre volte a settimana. In primavera e in autunno, invece, può essere sufficiente un’irrigazione meno frequente.

Per garantire una distribuzione uniforme dell’acqua e ottimizzare i consumi, si può installare un impianto di irrigazione automatico, che permette di mantenere il prato sempre idratato senza sprechi. Un terreno ben drenato e privo di ristagni aiuta anche a evitare problemi legati all’umidità in eccesso.

Il taglio del prato: frequenza e altezza ideale

Mantenere il prato alla giusta altezza è essenziale sia per la sua salute che per il suo aspetto. Un taglio regolare stimola la crescita dell’erba, favorisce l’infoltimento e limita la proliferazione delle infestanti.

Durante la primavera e l’estate, il prato cresce più velocemente ed è consigliabile tagliarlo almeno una volta a settimana. In autunno la crescita rallenta e si può ridurre la frequenza a una volta ogni dieci o quindici giorni.

Anche l’altezza del taglio è importante. Un prato troppo corto rischia di seccarsi rapidamente e di lasciare spazio alle erbacce, mentre un’erba troppo alta può soffocare e diventare meno resistente.

Generalmente il taglio del prato va effettuato ogni 10-15 giorni quando l’erba ha raggiunto l’altezza di 6-7 cm per riportarla a 3-5 cm che è l’altezza ideale a seconda della varietà di erba utilizzata. Una buona pratica è quella di non tagliare mai più del 50% della lamina fogliare per prati molto calpestati e il 30% in quelli poco calpestati. Il taglio, inoltre, deve essere fatto con il terreno asciutto.

Dopo il taglio, è utile lasciare i residui d’erba sul prato perché questo aiuta a fertilizzare naturalmente il suolo e a mantenere l’umidità.

Concimazione e manutenzione del tappeto erboso

Un tappeto erboso forte e rigoglioso ha bisogno di nutrimento, per questo è importante non sottovalutare la concimazione del prato che deve essere eseguita con prodotti specifici in base alle esigenze stagionali.

Molti elementi nutritivi, infatti, sono già forniti dal terreno, ma altri potrebbero scarseggiare per diversi motivi, primo fra tutti il taglio dell’erba. Si tratta soprattutto di 3 elementi che sono indispensabili per la crescita dell’erba: l’azoto, il fosforo e il potassio. Oltre a questi elementi il prato ha anche bisogno anche di altre sostanze, come ad esempio  ferro o zinco, e i concimi intervengono proprio per aggiungere questi nutrienti!

In primavera è utile utilizzare concimi ricchi di azoto per stimolare la crescita, mentre in estate e in autunno è preferibile optare per fertilizzanti più equilibrati, con una maggiore concentrazione di potassio e fosforo, che aiutano a rafforzare le radici e a preparare il prato ai mesi più freddi. Inoltre, è possibile scegliere tra concimi a pronto effetto, liquidi e ad azione rapida, o a lenta cessione, in formato granulare e con un rilascio di sostanze lento, intorno ai 3-4 mesi.

Oltre alla concimazione, ci sono altre operazioni di manutenzione del prato che contribuiscono a renderlo forte e rigoglioso. La sfeltratura, ad esempio, permette di rimuovere il feltro che si accumula alla base dell’erba, migliorando l’aerazione del terreno. L’arieggiatura, invece, aiuta a favorire la penetrazione dell’acqua e delle sostanze nutritive, rendendo il prato più resistente e vigoroso.

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