Le rose sono protagoniste indiscusse dei giardini italiani, che riflettono la varietà del nostro meraviglioso paese e chi ama il giardinaggio sa che la fine dell’inverno è il momento ideale per prendersi cura delle rose, preparando il terreno per una spettacolare fioritura nei mesi a venire. Coltivare rose richiede pazienza e immaginazione: qualità che possiamo mettere in pratica ora per goderci, da maggio in poi, il loro profumo e la loro bellezza senza pari.
Ecco cosa fare in 7 consigli pratici da mettere in atto non appena il meteo annuncia giornate miti, senza rischio di gelo intenso.
- La pulizia. Che siano in vaso o in piena terra, le piante vanno ripulite da bacche e foglie secche sui rami o a terra, eliminando tutti i detriti. Una leggera zappettatura superficiale aiuta a preparare le radici al risveglio.
- La potatura delle rose arbustive. È una scienza con molte sfaccettature, correlate al tipo di rosaio (arbustivo, rampicante, cespuglioso…), alla specie e varietà e all’età della pianta, ma ci sono alcune regole di base. Occorre potare senza eccessi (circa un terzo della lunghezza di ogni ramo) con cesoie affilatissime, disinfettate prima di passare da una pianta all’altra. Il taglio sarà inclinato a circa 45°, poco sopra una gemma. Vanno eliminati i polloni (rami che nascono dalle radici, non dalla varietà innestata) e occorre liberare il centro della chioma, potando i rami deboli, incrociati fra loro o rivolti verso l’interno del cespuglio.
- La potatura delle rose rampicanti. Si potano poco, più che altro per ripulire e ottenere una forma a ventaglio sul grigliato al quale sono aggrappate, approfittando dell’intervento per fissare i rami ove necessario.
- La concimazione. È la fase in cui la pianta ha bisogno di nutrimento a lungo termine. Un prodotto organico, come lo stallatico pellettato, oppure un concime minerale a lenta cessione, è la scelta consigliata, da spargere su substrato umido e interrando superficialmente. Una generosa innaffiatura completa questa fase nutritiva.
- Il rinvaso. Le rose di piccola dimensione e gli esemplari ancora giovani possono richiedere un nuovo contenitore più ampio e profondo, con uno strato di biglie d’argilla sul fondo come drenaggio; si utilizza un buon terriccio universale oppure, meglio ancora, un terriccio specifico per rose.
- Il cambio del terriccio superficiale. I rosai in grandi vasi e vasche richiedono un rinnovamento del terriccio superficiale, se non è possibile cambiare tutto il substrato. Una volta asportato uno spessore di qualche centimetro, portando le radici a vista, si riempie di nuovo il contenitore con terriccio universale o per rose.
- Una protezione naturale. Per concludere le cure primaverili è utile spruzzare sui rami un prodotto a base di propoli, ricavata dagli alveari: questa sostanza multiuso, 100% naturale, ha azione rinforzante e protettiva; la sua azione cicatrizzante aiuterà i rami a chiudere rapidamente il punto di taglio, per evitare l’ingresso di agenti patogeni (insetti e spore fungine).
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Tanti consigli su come coltivare le diverse tipologie di rose, su come poterle nel periodo corretto e difenderle dalle comuni avversità.