Il problema
In terrazzo il vento può davvero costituire un problema serio, anche se naturalmente c’è vento e vento. Contro quello provocato da un fenomeno meteorologico di particolare violenza c’è poco da fare, perché in questi casi la forza dell’aria può arrivare ad abbattere muri e sradicare in giardino piante secolari. I ‘normali’ venti di origine locale, invece, sono meno distruttivi ma in ogni caso fastidiosi e pericolosi per le nostre piante.
Una delle prime e più importanti conseguenze negative – cui peraltro poco si pensa – consiste nella ‘disidratazione’. Il vento secco, infatti, prosciuga sulla lamina delle foglie quel poco di vapore acqueo che esse producono in modo naturale: un danno che le foglie giovani patiscono in misura considerevole, tanto da accartocciarsi e, alla lunga, avvizzire. La situazione peggiora, poi, se il terreno è a sua volta molto asciutto e gelato: va ricordato che in questo caso l’umidità persa dalle foglie non può essere rimpiazzata perché le piante non sono in grado di prelevarla da un suolo in tali condizioni.
Una seconda forma di danneggiamento è ancor meno evidente, ma sempre molto negativa. Il vento, infatti, limita l’attività degli insetti impollinatori, così che alcuni tipi di piante – come per es. gli alberelli da frutto o gli arbusti con bacche ornamentali – potrebbero non fruttificare.
Ovviamente, un terzo effetto indesiderato si manifesta con i danneggiamenti delle parti aeree più delicate delle piante. Si pensi alle erbacee perenni piuttosto alte, ai papaveri, ai ciliegi da fiore e così via.
Se la forza del vento è rilevante, perfino le recinzioni e i graticci sono in pericolo, soprattutto se i pali sono troppo sottili o insufficienti: è allora facile perdere per sempre le specie rampicanti.
Qualche rimedio
In considerazione del fatto che il problema non è risolvibile in modo certo e definitivo, possiamo solo suggerire alcuni rimedi per cercare di ridurlo.
La prima precauzione è di sistemare i vasi facendo in modo che i muri e gli altri elementi strutturali della casa siano sfruttati in funzione difensiva.
Soprattutto nelle località solitamente molto ventose, occorre realizzare un’efficace barriera perimetrale con piante frangivento. Si suggeriscono specialmente arbusti sempreverdi, come Viburnum tinus, ginepro, agrifoglio (Ilex), ligustro.
Per limitare l’effetto ‘disidratante’, bisogna usare contenitori abbastanza grandi e profondi. Se invece sono piccoli, è meglio ricorrere a quelli di plastica o di fibra, perché la terracotta disperde di più l’umidità.
E’ meglio impiegare un terriccio ‘leggero’, non eccessivamente torboso, magari aggiungendovi della perlite.Occorre annaffiare frequentemente per quasi tutto l’anno, raddoppiando la dose in estate. Assicuratevi però che i fori di drenaggio non siano ostruiti. Ovviamente, è bene orientarsi su piante che tollerano almeno in parte la forza del vento.
Fra le erbacee, che sono le più esposte, sceglieremo: Acaena, Achillea filipendulina, Anemone hybrida, Miscanthus, Nepeta, Phlox subulata, Verbascum, Sempervivum, Crocosmia.