Il F.I.V. come il virus H.I.V. dell’uomo è un virus altamente specifico della specie che infetta, appartenente al gruppo dei Retrovirus, cosiddetti “a lento sviluppo”.
Il virus si trasmette da gatto a gatto per via venerea ossia a seguito di rapporti sessuali, per via uterina nascendo da madri infette oppure con scambio infetto di sangue durante le lotte con graffi e morsi pesanti.
L’incubazione va dalle alle 4 alle 8 settimane ed i sintomi comprendono: dimagramento, febbre, anemia, diminuzione dei globuli bianchi (leucopenia) ed aumento di volume dei linfonodi esplorabili. Trattandosi di un disordine del sistema immunitario con depressione/soppressione delle difese anticorpali dell’ organismo, si rilevano sempre infezioni secondarie quali: gengiviti, stomatiti e peridontiti almeno nel 60% dei casi.
Nel 25-30% dei gatti F.I.V. positivi con sindrome conclamata insorgono congiuntivite, rinite, diarrea cronica ed incoercibile.
La diagnosi si effettua a livello sierologico mettendo in evidenza gli anticorpi con tecnica ELISA, tuttavia consiglio, personalmente, eseguire il prelievo di sangue ed il test verso i sei mesi di età, quando verso l’età adulta il sistema immunitario sia maturo, onde evitare risultati falsi positivi o falsi negativi.
Per quanto riguarda la terapia lo scrupolo principale è prevenire o curare le infezioni opportunistiche avvalendosi di antibiotici efficaci e mirati.
La sterilizzazione dei gatti F.I.V. positivi onde evitare il loro accoppiamento è il principale metodo di lotta alla diffusione della malattia.
Purtroppo, ad oggi, non esiste un vaccino. Non vi è tuttavia alcun rischio di trasmissione della malattia all’uomo.
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino