Numerosi insetticidi per gli afidi delle piante da appartamento o per le mosche e le zanzare, oppure i prodotti per la disinfestazione dalle blatte possono accidentalmente contaminare il cibo o le bevande degli uccelli allevati in voliera presso le nostre abitazioni. Gli insetticidi possono essere per lo più formulati in spray o in polvere, ma solitamente appartengono tutti alla classe tossicologica degli organofosforici o dei carbammati.
I principali segni clinici che gli uccelli possono manifestare sono l’ anoressia, la debolezza che li costringe a rimanere sul fondo della gabbia, gli spasmi muscolari che possiamo valutare notando tremare e fremere la livrea arruffata dei nostri volatili. Spesso si associa il prolasso della terza palpebra che provoca la copertura dell’ occhio. Subentra rapidamente dispnea con respiro quindi difficoltoso e compromesso dall’abbondanza delle secrezioni, e la bradicardia, ossia un rallentamento del battito cardiaco.
La diagnosi basata sui soli sintomi è difficile ma aiuta in questo caso l’anamnesi poiché spesso ci si accorge dell’ avvenuto incidente tossicologico.
La terapia, portando prontamente l’uccello dal veterinario ed il prodotto inquinante stesso, si basa sulla somministrazione di Atropina alla dose di 0,2 mg/kg peso. Assai probabilmente il volatile dovrà essere ricoverato per permettere la somministrazione del farmaco/antidoto ogni 3-4 ore, e per consentire la nutrizione forzata del soggetto intossicato.
Dott. Marco Gentile, Medico Veterinario, Albo 1622 Torino