L’azione di tagliare o clippare le remiganti ai pappagalli domestici era, un tempo, una prassi fortemente consigliata, perché si riteneva che attraverso un “volo planato” Il pappagallo fosse a minor rischio di incidenti domestici, di allontanamento e, se lasciato in esterno, più facilmente “recuperabile”.
Attraverso questa pratica si otteneva un volo planato e pertanto si ipotizzava che il pappagallo, quando spiccava il volo dal trespolo o dalla gabbia, non potesse volare via ma potesse, invece, planare a terra senza ferirsi.
Conoscenze etologiche e comportamentali più approfondite, una maggior sensibilità e un’etica più brillante hanno portato via via alla quasi estinzione di questo metodo che, se fisicamente non doloroso, può portare nel tempo a gravi insicurezze che possono sfociare in altrettanto gravi problematiche comportamentali, come l’autodepurazione.
Sempre di più si incentiva il volo in casa per le specie di piccola taglia, mentre per le taglie medio grandi si incentivano percorsi di educazione con l’obiettivo di fissare molto bene il richiamo prima e il volo libero poi.
Insomma, messo in soffitta per sempre il taglio delle remiganti, ora si incentiva il volo per il loro benessere.
Se tuttavia si dovesse rendere necessario il taglio delle penne per limitare il volo per ragioni oggettive, è bene sapere che l’obiettivo è essenzialmente quello di limitare il volo battente, permettendo comunque ai pappagalli di mantenere la capacità di planare, in modo che possano volare giù da un trespolo senza cadere di tonfo in modo ugualmente rovinoso. Il taglio praticato alle penne, assolutamente indolore come il taglio del pelo del cane o dei nostri capelli e ha un effetto transitorio, per cui la capacità di volo viene riacquistata non appena i monconi ed i calami delle penne recise verranno sostituiti dalla ricrescita della nuova plumazione. Se le penne dei pappagalli vengono recise subito dopo la muta il loro ricambio potrà avvenire anche dopo una decina di mesi. Le penne remiganti estese dall’ala andrebbero tagliate all’altezza in cui viene raggiunta dalla rispettiva penna copritrice. Non è inoltre opportuno tagliare le penne di una sola ala, bensì di entrambe, poiché questa pratica determinerebbe uno squilibrio di volo nel nostro pappagallo che rischierebbe di andare a sbattere con un volo alterato ma non impedito. Negli uccelli di piccola taglia e leggeri e molto giovani è sufficiente il taglio di tre- quattro penne, invece nell’ara, nei parrocchetti e nelle calopsitte conviene recidere le ultime sette penne remiganti.
Per quanto riguarda l’età dei pappagalli alla quale può essere più opportuno praticare il primo taglio, consiglio di aspettare il pieno sviluppo del nostro volatile, e quindi la sua capacità di volare, onde permettere il corretto sviluppo dei muscoli pettorali che, in caso contrario, rimarrebbero ipotrofici.
Ricordiamo comunque che attualmente, è possibile clippare le remiganti ad un pappagallo solo attraverso l’intervento del medico veterinario che ne attesti attraverso una relazione le motivazioni che giustifichi l’attuazione di tale procedura e che lo stesso dovrà anche assumersi la responsabilità di operare in tal senso evitando di causare loro lesioni di qualunque genere e di verificarne il perfetto stato di salute, successivamente all’atto.
Dott. Marco Gentile, Medico Veterinario, Albo 1622 Torino