Gli ecosistemi danneggiati non riescono ad ospitare le api, tra le cui funzioni c’è quella di impollinare le piante da orto e da frutto: ecco perchè l’apicoltura è fondamentale.
L’unico modo per salvare le api è invertire la tendenza verso un ambiente agricolo più ricco di biodiversità e drasticamente più povero di pesticidi, orientamento che è stato accolto dal mondo agricolo italiano: nella sola Emilia Romagna, dove l’agricoltura e la frutticoltura sono ancora settori che trainano l’economia, il numero di imprese che hanno scelto il bio è cresciuto del 20% nel corso del 2017 con prospettive di sviluppo ancora più consistenti nel 2018.
In Italia sono stati censiti 1,2 milioni di alveari nelle varie regioni (2,5 milioni sono quelli negli USA, territorio enormemente più vasto), con oltre 45.000 apicoltori, di cui circa 20.000 fanno dell’apicoltura una professione o una fonte di reddito significativa.
Vivere a contatto con la natura, imparare a rispettare l’ambiente, investire in un hobby che regala enormi soddisfazioni e perchè no, anche qualche guadagno: i motivi che spingono un crescente numero di persone ad avvicinarsi all’apicoltura, sia come hobby che come fonte di guadagno alternativa sono diversi, e l’Italia è certamente il Paese che ben si presta a sviluppare un’attività di apicoltura grazie all’ampia varietà di fiori a disposizione (utili a produrre ben 51 tipologie di miele).
L’apicoltura urbana
L’apicoltura urbana è ormai una realtà in tantissime città e metropoli in tutto il mondo, come Tokyo, New York, Copenaghen, Berlino e Londra. Anche in Italia sta prendendo piede in città come Bologna, Roma, Milano, Torino, Udine. Il suo successo è legato alla crescente sensibilizzazione sull’importante ruolo delle api e sui rischi che corrono questi insetti. L’apicoltura è un’attività in forte espansione nelle realtà urbane, perché permette di produrre direttamente a casa un miele a km0, buono e sano, contribuendo al benessere del pianeta.