Aporocactus

Aporocactus

La coda di topo (Aporocactus flagelliformis), è una Cactacea che fino agli anni ’90 era una pianta comunissima, oltretutto facilissima da tenere e da moltiplicare tra parenti o vicini di casa, quindi di nessun interesse commerciale. Oggi è facile trovarla in vendita ed è tornata di moda.
Originaria del Centro America, è una succulenta dai numerosi fusti, che si dipartono dalla radice, molli e pendenti dal vaso in tutte le direzioni, fittamente coperti da sottili spine non troppo fastidiose, morbide e che non perforano la pelle. In primavera-estate si coprono di fiori rosa o rossi, numerosissimi, cui seguono piccoli frutti di colore rosso.

Utilizzi
Perfetta da coltivare in cesti e vasi da appendere, o in ciotole (ha un apparato radicale ridotto) da posizionare in alto su mensole e scaffali, per veder ricadere le “codine” lunghe anche qualche decina di centimetri.

Ambiente
In piena terra (meglio nel giardino roccioso o su un muretto a secco) si può coltivare solo nelle zone più miti del Sud Italia e lungo la costa tirrenica, ponendolo in posizione sopraelevata e soleggiata. In vaso si alleva in tutte le altre zone italiane, spostandolo in esterni da maggio a settembre con esposizione in pieno sole. Lo svernamento deve avvenire in un luogo fresco (5-15 °C) e luminoso, sospendendo del tutto le annaffiature.

Terreno
Nella piena terra il substrato deve essere leggero e ben drenato, anche povero o sassoso, purché non vi siano ristagni idrici; agevolate questa condizione con uno strato di ghiaia grossolana sul fondo della buchetta d’impianto. In alternativa si alleva in vaso di terracotta, anche poco profondo, o in ciotola, di diametro triplo rispetto alla base della pianta perché verranno rapidamente riempiti dagli steli; il contenitore va collocato in posizione sopraelevata o appeso per apprezzare i rami ricadenti. Si rinvasa in primavera, rompendo il vaso, solo quando incominciano a staccarsi da soli i fusti che hanno già riempito tutto il contenitore. Il terriccio deve essere leggero, del tipo per piante grasse, con biglie d’argilla sul fondo del contenitore come drenaggio.

Acqua
Le annaffiature devono essere regolari ma non abbondanti da aprile a settembre; vanno sospese nei restanti mesi.

Concime
Si concima una volta al mese da aprile a settembre con un prodotto liquido per piante grasse nell’acqua d’annaffiatura.

Note
Eliminate i fusti disseccati o marciti. Lo potete moltiplicare con grande facilità, staccando i fusti alla base, lasciandoli asciugare per 2-3 giorni e ponendoli in vasetti singoli con terra mista a sabbia, dove radicano rapidamente.

Abbinamenti
Per il portamento “invadente” è bene che venga coltivato da solo, senza neppure altri esemplari della stessa specie nel medesimo vaso perché la pianta si allarga in breve tempo con l’emissione di nuove “codine” spinose.

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