Attenzione al graffio del gatto: questa malattia, descritta per la prima volta in Francia nel 1950, sappiamo oggi essere causata principalmente da un batterio del genere Bartonella, di cui il gatto rappresenta il principale serbatoio e che il batterio si trasmette da un soggetto all’altro attraverso le pulci.
L’infezione nell’uomo deriva essenzialmente dal graffio e dal morso del gatto. Nei soggetti umani senza problemi immunitari l’infezione provoca aumento di volume dei linfonodi relativi all’area somatica in cui è avvenuto il graffio/morso felino. Presso la sede di inoculazione dei batteri si sviluppa nell’arco di 7- 12 giorni una vescichetta cui segue una pustola. Da una a tre settimane si sviluppa la linfadenopatia dei linfonodi cervicali e/o ascellari che può persistere per alcune settimane o addirittura per qualche mese. Solo in rari casi, e in relazione a problemi immunologici preesistenti, si possono manifestare encefalite, anemia emolitica, batteriemia ed endocardite. Nell’uomo la conferma diagnostica, oltre ai presupposti anamnestici ed epidemiologici, si basa sugli esami sierologici tramite prelievo del sangue. Per quanto riguarda la terapia sono numerosi gli antibiotici utilizzabili in medicina umana, quali la rifampicina, la ciprofloxacina, il trimetoprim e l’azitromicina, da assumere dietro esclusivo consiglio del medico curante e per un periodo lungo di almeno 4-6 settimane. La prevenzione resta il sistema migliore per evitare la patologia e si basa sulla lotta alle pulci, ospiti intermedi del batterio Bartonella e vettori di questo al gatto, che potrà albergarlo sotto alle proprie unghie.
Importante quindi è l’applicazione costante sul mantello del gatto dei prodotti antiparassitari adatti contro pulci ed ectoparassiti, formulati in spray, in fialette spot on od in compresse orali, specialmente quando introduciamo in casa un gatto che proviene da gattile o dall’ambiente esterno. I proprietari di gattini inoltre hanno una probabilità 15 volte maggiore di sviluppare la malattia da graffio o morso del gatto, rispetto ai proprietari di gatti più adulti. Ciò significa che la profilassi per l’infestazione da pulci va comunque effettuata anche e soprattutto sui gattini in giovane età.
Dott. Marco Gentile, Medico Veterinario, Albo 1622 Torino