Le principali fonti casalinghe di zinco sono la rete e le sbarre zincate delle gabbie e delle voliere, alcuni giocattoli e spesso le scodelle ad uso alimentare. In queste ultime frutta molto matura e zuccherina o cibi particolarmente acidi possono intaccare la zincatura superficiale rendendo libero ed assimilabile questo minerale.
I sintomi principali possono essere condotti al vomito, alla diarrea, all’aumento eccessivo dell’ingestione di acqua (polidipsia) ed all’aumento della diuresi (poliuria), convulsioni simil epilettiche ed atassia. Il sospetto diagnostico può essere confermato da un esame tossicologico del sangue dove i valori dello Zinco, in caso di avvelenamento, salirebbero oltre i 200 mg/dl.
Per quanto riguarda la terapia si possono utilmente impiegare sostanze chelanti lo zinco come l’edetato di calcio Ca EDTA somministrato per via parenterale oppure l’ acido dimercaptosuccinico per via orale per un periodo lungo da una a due settimane.
E’ essenziale che la terapia venga stabilita e seguita scrupolosamente da un medico veterinario esperto in specie avicole, per non compromettere un’intossicazione già seria.
Dott. Marco Gentile, Medico Veterinario, Albo 1622 Torino