La carota (Daucus carota ssp. sativus), ottimo ortaggio appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, conosciuta già all’epoca dei Romani, si caratterizza per la radice a fittone di colore arancione, dal cui colletto si sviluppano le foglie, tutte basali, picciolate, profondamente incise. L’infiorescenza, portata da un lungo stelo (fino a 30 cm d’altezza), è formata da minuscoli fiorellini bianco-verdastri. I semi sono piccolissimi.
La raccolta si effettua estirpando la carota prima che abbia raggiunto il suo massimo sviluppo, quando è ancora tenera e senza lignificazione del “cuore”. A partire da 50-60 giorni dopo la semina si scalza leggermente con il dito la base della pianta per vedere il diametro della radice. L’estrazione avviene tirando il ciuffo di foglie preso alla base. Le carote si conservano in una cantina buia ma arieggiata appoggiate in una cassetta di legno, meglio se con un sottofondo di sabbia asciutta.
La carota è famosa per il contenuto in vitamina A, preziosissima per la salute dei tessuti e per il benessere dell’organismo: contiene infatti un precursore di tale vitamina, il betacarotene, che conferisce il colore all’ortaggio, soprattutto in superficie, dove è maggiormente presente. Questa sostanza rafforza tutto l’organismo (la vista in particolare); combatte i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento, e quindi ostacola la formazione di rughe e occhiaie, e la caduta di capelli; è un antianemico perché aumenta la produzione di globuli rossi; è un emolliente delle mucose e della pelle, placa i dolori dovuti a ulcere gastrointestinali e gli arrossamenti cutanei; infine, combatte le malattie dell’apparato respiratorio.
Ambiente
La carota è coltivabile in tutta Italia, dalle coste meridionali all’arco alpino durante la bella stagione; solo dalla Toscana in giù durante l’autunno-inverno. In primavera-estate è coiltivabile anche in vaso. Richiede pieno sole per almeno 6 ore al giorno.
Terreno
Va seminata su terreni leggeri e ben drenati. Suoli troppo compatti o sassosi e lavorazioni grossolane possono provocare malformazioni o sviluppo stentato delle radici. Può essere coltivata in vaso, con profondità di almeno 40 cm, avendo cura di scegliere varietà a radice corta o tondeggiante. Utilizzare una terra molto soffice e leggera, con una buona percentuale di sabbia di fiume e un ottimo drenaggio sul fondo del contenitore (uno strato di ghiaia o biglie di argilla).
Semina/trapianto
Seminare in gennaio-marzo per produzioni primaverili, in maggio-giugno per raccolti autunnali, in agosto-settembre per il raccolto invernale (solo nel Sud). Le semine autunnali (ottobre-novembre) e invernali (gennaio-febbraio) richiedono serre o piccoli tunnel di protezione. La semina si effettua a spaglio o a solchi distanti 20-30 cm a 0,5-1,5 cm di profondità. Le file facilitano le successive operazioni di sarchiatura. Il tempo di germinazione è piuttosto lungo (10-15 giorni): conviene mescolare alla semente alcuni semi di ortaggi a rapido sviluppo, come ravanello o lattuga, per individuare più velocemente le file e poter eliminare subito le infestanti. Si può anche seminare a intervalli di un mese sino a giugno e poi a fine luglio per il raccolto autunnale. Si dirada quando le piantine hanno raggiunto 4 cm di altezza e si ripete a 8 cm. In primavera, la scelta più pratica è quella di comprare le piantine pronte, che radicano bene anche in vaso.
Acqua
L’irrigazione deve essere abbondante e frequente nelle prime fasi di sviluppo delle piantine, poi più distanziata ma sempre in buona quantità. Le annaffiature si possono eseguire per infiltrazione laterale, attraverso tubi microforati o gocciolanti, ma anche semplicemente a pioggia: le foglie non temono malattie fungine. Attenzione alla temperatura: l’acqua troppo fredda può provocare spaccature nelle radici. Inoltre, per evitare che le radici si spacchino, nelle due settimane prima della raccolta è bene ridurre la quantità d’acqua fornita.
Concime
Non somministrare sostanza organica al substrato nei sei mesi precedenti la semina: provoca biforcazioni, marciumi e macchie sulle radici. Per due-tre volte durante la coltivazione fornire un preparato a base di azoto.
Note
Attenzione alle infestanti, in genere più competitive rispetto alle piantine di carota: effettuate la sarchiatura tra le file e la rimozione manuale delle infestanti rincalzando le radici per evitare che si scoprano.
Abbinamenti
Nell’orto, si ottiene una difesa naturale alternando la carota a file di porri, cipolle o aglio (sgradito anche ai topi e arvicole, che mangiano le radici): sono repellenti per la mosca della carota.
Altri utilizzi
La carota è amica della pelle: grazie a lei, piccoli e grandi problemi che interessano l’epidermide si risolvono in tempi rapidi attraverso impacchi di carota cruda grattugiata al momento. Non buttate via le foglie, perché sono altrettanto ricche di sali minerali e in cucina possono sostituire gli spinaci.
Varietà
Tra le varietà più collaudate si consigliano Amsterdam, dalla radice profumata, dolce, cristallina, praticamente senza cuore, ideale anche per la produzione di carote mignon; Mezza Lunga Nantese, precoce, senza cuore, cilindrica, di media grossezza; Flakkee, la più grossa, con punta terminale allungata. Fra le curiosità c’è la carota hybrid F1 Deep Purple, una nuova varietà dalla radice viola, che unisce in sé oltre alle normali grandi qualità gustative e salutari della carota tradizionale anche la grande quantità di antociani che sono molto utili, grazie al loro potere antiossidante, a combattere i radicali liberi; si consuma preferibilmente cruda in insalata oppure poco cotta per non perdere il suo bel colore e le sue proprietà.
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