In erboristeria si utilizzano molte piante “disinfettanti, protettive e rinforzanti” in formulazioni diverse: foglie essiccate in infusi, tintura madre, oli essenziali. L’uva ursina, per esempio, arbusto spontaneo nei boschi italiani, viene utilizzata per le sue proprietà battericide delle vie urinarie, come prevenzione e lotta alla cistite e altre fastidiose patologie. I chiodi di garofano, ottenuti da un albero tropicale e molto usati in cucina, si utilizzano in forma di olio essenziale per le sue proprietà analgesiche ed antisettiche del cavo orale; l’olio essenziale di bergamotto, agrume coltivato in Calabria e noto come “il frutto della salute” (Citrus bergamia) ha potere antisettico, antibatterico, antimicrobico e antimicotico, oltre che antiossidante (riduce il rischio di malattie degenerative del sistema circolatorio). Può essere coltivato in vaso, riparandolo in serra o veranda quando le temperature scendono sotto i 10-12°C. Notissimo è l’olio chiamato “tea tree”, estratto da un albero australiano (Maleleuca), antibatterico e antivirale, oltre che detergente e deodorante. Coltivare la Maleleuca non è facile: teme il freddo e ha bisogno del caldo delle nostre zone costiere del Sud, poiché resiste bene alla salsedine e alla siccità.
Foglie, bacche e oli essenziali servono anche per vincere la battaglia contro Zanzare, vespe, cimici e altri insetti…