Gatto e bambino sono un binomio davvero straordinario. Il gatto permette al bambino di entrare in contatto con ciò che lo circonda, consentendogli l’esplorazione in sicurezza dell’ambiente a lui vicino: guardare un gatto in movimento suscita un interesse immediato e spontaneo nel bambino. Anche il gatto è attirato già da subito dall’ambiente che circonda il bambino, soprattutto dal suo lettino: un luogo così morbido e caldo non può non attirare il gatto!
Durante i primi mesi di vita del bambino, in tutti i casi, è meglio proibire al gatto l’accesso alla sua cameretta, facendo tuttavia in modo che non associ la presenza del neonato all’assenza di coccole per sé.
Quando il bambino e sveglio, è opportuno lasciargli una certa libertà di interagire spontaneamente con l’animale. In questo modo, per esempio, in certe mattine si potrà vedere il gatto aspettare davanti alla porta della cameretta del bambino fino a quando non sarà sveglio e poi cercare il contatto con lui per farsi accarezzare.
I bambini, generalmente a partire dagli 8 mesi, manifestano molto chiaramente comportamenti di accoglienza e di richiamo verso i gatti, esprimendo il piacere che provano nel vederli con vocalizzazioni molto acute, tendendo le mani e sorridendo. Tuttavia bisogna aspettare i 2 anni perché i piccoli possano avvicinare i gatti e manipolarli come desiderano.
Successivamente avranno inizio corse e inseguimenti e, a volte, momenti difficili per il nostro felino: per esempio quando il bambino scoprirà quanto è divertente afferrarne la coda! In generale, la presenza dell’animale è di grande aiuto per lo sviluppo affettivo del bambino. Attraverso la relazione con l’animale il bambino riesce infatti a esprimere meglio sentimenti che altrimenti non sarebbe capace di manifestare in maniera così diretta.
Vivere con un gatto aiuta il bambino ad adattarsi a ritmi ed esigenze diversi dai propri. Per esempio, inizia a comprendere che esistono modi diversi per manifestare e ricevere affetto, come ascoltare le fusa del gatto o accarezzarne il pelo. Il bambino, qualunque sia la sua età, impara a modificare il proprio comportamento in funzione dei desideri del gatto: impara ad essere paziente e trova nel suo animale un compagno che lo introduce nel mondo adulto attraverso il gioco. Un rapporto positivo con l’animale aiuta il bambino a sviluppare più facilmente un atteggiamento di empatia nei confronti dell’altro, cioè ad immedesimarsi nella situazione che vive l’altro, il diverso da sé, sia esso un animale, un altro bambino, un adulto, una persona di un’altra condizione sociale o di un’altra cultura.
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