I gladioli sono bulbose dotate di cormi rotondi e generalmente appiattiti, ricoperti da più strati di tuniche fibrose. Proprio la disposizione, la forma e il numero di queste fibre sono un indizio utile per la classificazione di parecchie specie, altrimenti di difficile determinazione. In mezzo alle foglie spatiformi, sottili e scanalate, si formano scapi con spighe di vistosi fiori imbutiformi, rivolti tutti dalla stessa parte. Ogni fiore è formato da 6 tepali, di cui uno centrale superiore, tre inferiori (labbra), spesso abbastanza piccoli, e due laterali (o ali). I fiori si aprono progressivamente dalla base della spiga verso l’alto.
I numerosissimi ibridi di origine orticola, coltivati nei giardini e in forma intensiva nei campi per la produzione di fiori da taglio, derivano principalmente dalle specie sudafricane. La classificazione orticola prevede numerosi gruppi, di cui i principali sono: Grandiflorus (una sola spiga fiorale, lunga 50-90 cm, con anche 28 boccioli), Nanus (2-3 spighe fiorali, lunghe 22-35 cm, con 7 boccioli), Primulinus (una sola spiga fiorale, lunga 30-60 cm, con anche 23 boccioli).
o Epoca di piantagione: da marzo, scalarmente sino a fine maggio-inizio giugno per ottenere fioriture lungo tutta l’estate.
o Epoca di fioritura: luglio-ottobre.
o Profondità e distanza di impianto: i cormi vanno interrati a 10-15 cm di profondità in gruppi, intervallati di 15-20 centimetri.
o Clima ed esposizione: per quanto sia meglio togliere i cormi dal terreno in autunno e conservarli all’asciutto, i gladioli ibridi non soffrono a rimanere in terra durante l’inverno; in qualsiasi clima, si comportano cioè da bulbose rustiche, purché vengano coltivate in pieno sole e in terreno adeguato.
o Terreno: poco esigenti, o comunque meno esigenti di molte altre piante bulbose, crescono bene quasi ovunque, ma danno le maggiori soddisfazioni nei terreni di medio impasto, un po’ calcarei e ben drenati (eventualmente appoggiateli su un letto di sabbia grossolana).
o Cure colturali: per migliorare la fioritura senza indebolire il bulbo è utile somministrare un paio di concimazioni minerali in granuli (più ricche di fosforo che di azoto e potassio), rispettivamente quando le piante cominciano a spuntare e quando tra le foglie compaiono gli steli fiorali. Le varietà più alte devono essere sostenute necessariamente con tutori.
I gladioli da taglio vanno recisi non appena inizia ad aprirsi il primo bocciolo. I cormi estirpati, non prima di 40 giorni dalla fine della fioritura, vanno fatti asciugare e appesi (in una calza di nylon) in un ambiente buio e asciutto. In alternativa, una volta asportate le foglie morte, si copre il terreno con una pacciamatura a base di torba, composto e letame molto maturo misti a sabbia.
Per saperne di più: M. Pallavicini, Bulbose, Giunti 2009