Il gatto è un animale domestico molto amato e diffuso.
Nonostante il gatto sia un animale così familiare, in realtà per molti rimane un enigma.
E’ un animale che ha prontamente accettato la compagnia e i comfort offerti dall’uomo ed è stato in grado di adattarsi ad uno stile di vita ben lontano da quello dei suoi antenati selvatici, ma allo stesso tempo è riuscito a mantenere quella sua libertà e indipendenza che lo rendono unico nel suo genere.
Tra le specie domestiche il gatto rappresenta quella meno addomesticata, ma che gode del maggior successo evolutivo: esso infatti ha subito meno alterazioni intrinseche pur avendo mutato radicalmente le proprie condizioni ambientali. Basti pensare che la maggior parte delle razze esiste da meno di mezzo secolo e che sono solo 36 le razze riconosciute (nei cani le razze sono più di 400!).
Per anni gli esperti hanno detto ai proprietari che i gatti domestici sono creature solitarie e che non amano la compagnia degli altri gatti. Mentre l’antenato del nostro gatto domestico (Felis silvestris lybica) può essere stato un cacciatore solitario, i gatti domestici sono in grado di vivere in gruppo frequentemente e in armonia, giocando, dormendo e anche cacciando insieme. Molti sviluppano un attaccamento stretto con altri gatti e anche con altri animali domestici.
Il gatto è una specie tuttora in evoluzione essendo passato da una condizione di vita solitaria ad una sociale: non si è ancora affermato un modello specializzato di socialità. Tuttavia il gatto mostra una notevole plasticità comportamentale: esso è in grado di passare da una vita solitaria a una di comunità a seconda delle risorse alimentari presenti sul territorio. La dimostrazione più lampante è rappresentata dalle colonie feline: in ambiente urbano quando le risorse alimentari sono abbondanti e concentrate in un’unica area i gatti possono vivere formando gruppi allargati.
In generale il gatto è un animale molto territoriale e quando le risorse scarseggiano utilizza delle strategie per non scontrarsi con altri individui della sua stessa specie. In particolare il territorio del gatto va considerato in termini spazio – temporali e marcature odorose o visive (graffiature) delimitano il territorio di un gatto e avvisano un altro della presenza di un suo simile.
All’interno di uno spazio ristretto come può essere quello della casa, due gatti possono incontrare numerose difficoltà nell’utilizzare queste strategie ed è per questo motivo che un gatto può cominciare a fare la pipì fuori dalla cassetta o aumentare le graffiature in presenza di un nuovo arrivato.
Certamente, alcuni gatti sono solitari per natura (così come alcune persone sono solitarie) e mostrano segni di stress quando ci sono troppi gatti in uno spazio piccolo.
Altri gatti semplicemente tollerano i loro coinquilini e controllano territori individuali all’interno della casa. Un buon gatto domestico può anche trarre profitto dalla compagnia di altri gatti anche se comunque devono avere la possibilità di ritirarsi in una zona privata quando ne sentono l’esigenza.
Gatti in colonie in cattività come quelle dei gattili, spesso formano legami stretti che durano per parecchi anni.
I gatti si strusciano tra loro per mescolare i loro odori e rinforzare il legame. I Biologi che studiano le colonie hanno notato che gatti di basso rango si strusciano più spesso contro gatti di alto rango. Lo strusciarsi ha anche una funzione gerarchica e la posizione sociale di un gatto si può misurare dal numero di volte che gli altri gatti si strusciano contro di lui. Quando i nostri gatti girano attorno alle nostre caviglie è molto di più di un saluto dettato dall’affetto; essi ci stanno “marcando” e stanno creando un odore di gruppo.
Lo strusciamento, i colpetti con il muso e il sedersi vicino a un altro membro della famiglia del gatto non sono azioni dovute al fatto che il gatto viene tenuto in un contatto innaturale con altri gatti. Tutte queste attività sono state osservate tra gatti che vivono in colonie feline. I comportamentalisti che studiano sia le colonie urbane che quelle rurali hanno trovato che i gatti formano un gruppo familiare piuttosto che rimanere soli se le risorse come il cibo e lo spazio sono sufficienti per tutti.
I gatti si sono evoluti durante il loro lungo processo di domesticazione con gli uomini. Solo quei gatti che hanno tollerato la compagnia dell’uomo sono andati ad allevare i propri gattini vicino all’uomo. Vivere vicino all’uomo significa vivere vicino ad altri gatti. Per oltre un centinaio di generazioni, quei gatti che si sono meglio adattati a vivere nelle colonie feline, si sono riprodotti con molto successo. Al giorno d’oggi i gatti domestici sono discesi da questi gatti socializzati.
E’ solo molto recente il fatto che gli esperti hanno cominciato a dire ciò che molti proprietari di gatti hanno realizzato ormai da tempo – i gatti non sono necessariamente creature solitarie. Qualcuno necessita di uno stile di vita solitario. Altri sono contenti di vivere in piccolo gruppi, in particolar modo se sono imparentati fra di loro. Sicuramente un ottimo accorgimento è quello di sterilizzare gatti che vivono insieme . Lontani dal soffrire la vita di gruppo, molti gatti godono della compagnia di altri animali, uomo compreso, specialmente se sono cresciuti in mezzo ad altri gatti e la loro mamma è a sua volta molto socievole.
Il loro antenato può essersi fatto da solo, ma il gatto si è evoluto in un animale molto più socievole sia allo stato ferale che in quello domestico.
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