Ebbene sì, anche i ragni esotici, grandi talora come il palmo della nostra mano, come il Brachypelma smithi, possono essere considerati fra i più recenti e alternativi animali da compagnia.
Il ragno è infatti opportuno allevarlo individualmente per evitare fenomeni di cannibalismo, può essere alloggiato entro vaschette tappate a prova di fuga, in plastica o in vetro infrangibile, con sottili fessure come presa d’ aria, attraverso le quali il nostro amico non possa passare.
L’arredamento del terrario dipende dalla tecnica di predazione del ragno e dal suo grado di attività. Ad esempio, le tarantole sono aracnidi piuttosto sedentari e tessono le loro ragnatele a filo del terreno; altri ragni sono invece arborei, come quelli del genere Araneus, e gradiscono quindi la presenza di piante con rametti e stecchi fra i quali tendere la loro tela. Altri ragni ancora, come quelli del genere Argyroneta, hanno la consuetudine di immergersi spesso in acqua; pertanto occorre dotare la nostra teca con un contenitore d’ acqua.
I ragni si cibano di grilli, cavallette e altri piccoli insetti, fino ai piccoli topini rosa per soggetti di grossa taglia. Somministreremo il cibo una/due volte alla settimana.
I ragni assumono i liquidi loro necessari succhiando i liquidi fisiologici delle loro prede, così come attraverso la suzione assumono le sostanze nutritive e, dopo il pasto, il loro addome può aumentare fino quasi a tre volte del volume solito.
I maschi presentano cefalotorace più piccolo di quello femminile e zampe più lunghe. Anche i pedipalpi maschili sono più tondeggianti e l’ organo genitale maschile presenta corte spinette. Il ragno maschio, prima dell’ accoppiamento, deposita il proprio seme sulla ragnatela, lo aspira quindi con i bulbi dei piedi palpi e lo immagazzina nell’epigino.
Le femmine accumulano lo sperma nel proprio apparato genitale e possono deporre uova fertili anche a distanza di un anno dal primo accoppiamento. Le uova vengono deposte in nidi di tela che la femmina controllerà fino alla schiusa.
Maneggiamo con molta cautela e solo occasionalmente il nostro ragno, per docile che sia, poiché i ragni sono facilmente stressabili e se si sentono minacciati sparano propriamente i propri peli della parte dorsale dell’ addome, e le setole sono finissime e assai urticanti per contatto e inalazione.
I ragni compiono la muta perdendo il loro esoscheletro.
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino
Conosci i dendrobatidi? Se ti piaccono i ragni, forse anche le rane…