Anche chi non è un appassionato è difficile riesca a reprimere ammirazione per una chioma fiorita su un albero miniaturizzato, perfetto nei suoi rapporti di dimensione, nodoso e invecchiato “bene”.
Fin dal lontano passato, in Cina, i bonsai erano apprezzati per il loro significato estetico e per quel senso di armonia cosmica che sono in grado di infondere, a cui veniva attribuito un significato quasi soprannaturale.
Ancora oggi, soprattutto in Giappone, l’arte del bonsai è tenuta in grande considerazione e ha a che fare con il buddismo zen, fondato su valori di naturalezza, semplicità, concentrazione sull’essenziale, armonia tra uomo e natura.
Sia esso un boschetto o un albero solitario, il bonsai deve riportare alla mente di chi lo osserva l’immagine dell’albero nel proprio ambiente naturale. L’obiettivo finale è quello di testimoniare il lento cambiamento della natura, suggerendo all’osservatore un sentimento di pace interiore, di calma, di semplicità, di partecipazione all’inarrestabile flusso del tempo che tutto cambia e rigenera.
Principali caratteristiche
Il primo passo da compiere, se si vuole sperimentare la raffinata arte del bonsai, è decidere quale pianta acquistare. Meglio evitare di concentrare il proprio interesse sugli esemplari “impossibili” per le loro particolari esigenze o l’eccessiva fragilità e delicatezza. Ma è anche importante imparare a riconoscere le caratteristiche di un buon bonsai, che dovrà avere uno stile definito e una chioma armoniosa con fogliame o aghi di piccola dimensione.
Altro elemento fondamentale è che la pianta abbia una buona triangolarità: i bonsai si ispirano alle leggi naturali, con i rami posti più in basso che si allargano per cercare luce, dando così alla chioma una forma triangolare. Questa tendenza spontanea è esaltata dall’arte bonsai: come regola generale, l’aspetto della chioma deve ricondurre all’idea del triangolo, sia osservando l’esemplare di fronte che dall’alto.
Per saperne di più: Bonsai, piccole piante grandi emozioni, Giardinaggio N° Maggio 2009