Il camaleonte è un rettile arboricolo, per la forma, il corpo ricoperto di squame e la cresta che a volte presentano sul dorso sono stati spesso accostati ai dinosauri. Ha una coda prensile e arti, con dita dei piedi opponibili a coppie, conformati per garantire meglio la presa sui rami. Gli occhi, molto sporgenti e coperti da una membrana protettiva, hanno movimento indipendente l’uno dall’altro. Possiedono una lingua muscolosa, lunga anche più dell’intero corpo, che possono “lanciare” contro le prede che rimangono incollate alla punta, spessa e vischiosa. I maschi si differenziano dalle femmine per corna più o meno vistose sulla punta del muso. Il colore, notoriamente, può variare, passando dal bluastro al verde al marrone scuro, fino a tonalità di rosso arancio e al rosa; la notte tende ad attenuarsi.
Ma perchè cambiano colore?
Nonostante sia credenza di molti che i camaleonti cambino colore per mimetizzarsi dai predatori, la vera ragione per questi cambi sarebbe il loro stato d’animo. Infatti, essi mandano segnali agli altri esemplari della specie attraverso il colore, ad esempio quando sono rilassati, i “cristalli di guanina” presenti nello strato che determina il colore sono a breve distanza tra loro e ciò favorisce un riflesso di luce blu, che unita alla pigmentazione gialla del sauro, dà come risultato il verde. Se invece il camaleonte si trova in stato di eccitazione, per uno scontro o un accoppiamento, i cristalli si distanziano e fanno percepire ai nostri occhi un colore giallo-arancione.
Abitudini e allevamento
Delicati e poco propensi a essere maneggiati (se si sentono minacciati soffiano rumorosamente), richiedono esperienza e cure costanti.
Il terrario, arredato con piante e un fondo di carta, deve avere temperatura di 24-25 °C ed essere molto ben areato. Nell’impianto d’illuminazione devono essere inserite lampade UVB, necessarie per la produzione di vitamina D che fissa il calcio nelle ossa. Occorre mantenere un’umidità costante (attorno al 50%) ed è quindi necessario vaporizzare di frequente le piante. Poiché il camaleonte in natura beve le gocce che trova sulle foglie (ci sono appositi beverini a goccia che rilasciano l’acqua, poco per volta) occorre usare solo acqua demineralizzata, come quella piovana.
Il camaleonte non vuole compagnia, se non per lo stretto indispensabile per l’accoppiamento (è oviparo, a parte il camaleonte nano del Natal che partorisce piccoli vivi).
Il terrario va pulito con cura e non bisogna lasciare feci e/o insetti morti a lungo sul fondo, poiché potrebbero causare il prosperare di batteri e muffe.
Alimentazione
I giovani mangiano piccoli grilli, camole, mosche, drosofile, gli adulti grilli e altri insetti. Il cibo fornito deve essere vivo, ma evitando di lasciare gli insetti liberi per la teca o la gabbia.
È importante integrare la dieta (soprattutto di femmine e giovani) con betacarotene e vitamina D3.