Noi tutti conosciamo il canarino, l’abbiamo visto nei negozi, in numerose abitazioni quale primo animale da compagnia, scelto per le sue scarsissime esigenze, per la sobrietà del suo mantenimento, per la melodiosa compagnia del suo canto.
Poche forse sanno, però, le sue curiose origini italiane…Il canarino deriva dall’addomesticamento di quello selvatico,originario delle isole Canarie ad opera degli scopritori spagnoli nel 1500. Però durante il XVI secolo una caravella spagnola che navigava il Mediterraneo sulle rotte commerciali naufragò nei pressi dell’ isola d’ Elba ed il carico di canarini, rottesi le ceste di vimini in cui erano contenuti, presero il volo popolando il territorio. Da allora gli italiani iniziarono a catturarli e quindi ad allevarli.
Oggi questi uccellini vengono selezionati per categorie: canarini di colore, ad esempio a fattore rosso insanguando la razza col cardinalino del Venezuela, da canto, quali il malinois, l’harzer, il timbrado; per la livrea arricciata come il parigino,il padovano; oppure i canarini cosiddetti inglesi come il Lizard, il London, il Norwich, il Border e tanti altri. Il colore ancestrale del maschio è giallo oro, col ventre bianco e sfumature grigio verdi sul dorso.
Si alimentano con miscele di semi: scagliola, niger, panico, canapa e ravizzone: reperibili facilmente nei negozi per animali. Una leccornia sono i biscottini all’uovo, pezzetti di mela e foglie di lattughino. Il canarino depone 4-5 uova in primavera, in un nido a cestino in vimini sottile/paglia dove la femmina cova per 13 giorni, solo per brevi momenti aiutata e sostituita dal maschio che, nati i piccoli, parteciperà al loro svezzamento.
Sono uccellini longevi che raggiungono i 15-18 anni d’età. Nella gabbia disporremo classiche mangiatoie esterne, beverino e,perché no, una vaschetta esterna per il gradito bagnetto. Ancora una curiosità…di importanza clinica: il canarino patisce i vapori che possono sprigionarsi dal teflon che riveste, quale pellicola anti-aderente, le pentole di cucina. E’ bene quindi non tenere la gabbia in questo ambiente perché il canarino potrebbe manifestare sintomi respiratori asmatici, a seguito dell’irritazione dei polmoni e dei sacchi respiratori ad opera del teflon.
DR. MARCO GENTILE MEDICO VETERINARIO ALBO 1622 Torino A