Un decespugliatore arriva dappertutto, è in grado di fronteggiare anche le erbe più tenaci, può montare attrezzi da taglio specifici per ogni tipo di impiego. Ma quando serve un decespugliatore? Lo dice il nome stesso, alludendo ai “cespugli”: è una macchina adatta per lavori di un certo impegno, e dunque eccessiva per un fazzoletto di prato intorno a una villetta.
Il decespugliatore è consigliabile per superfici superiori ai 1.000 mq, soprattutto se sono presenti dislivelli e se ci sono erbe tenaci o piccoli arbusti. In teoria, fino a una superficie di 2.000 mq, potrebbe sostituire il rasaerba: in realtà la precisione di taglio è approssimativa, e mal si concilia con l’idea di “tappeto verde” cui molti aspirano. Rispetto al tosaerba, il decespugliatore però eroga potenze maggiori e ha una versatilità d’uso più elevata perché, oltre alla testina a due o più fili, può montare lame tagliaerba a due o più denti, coltelli da boscaglia o seghe circolari per il taglio di piccoli cespugli.
Tra i modelli, ci sono quelli ad asta rigida, con il motore posto all’estremità opposta rispetto alla lama, e quelli spalleggiati, spesso usati a livello professionale, dove il motore è montato su una sorta di zaino, che l’operatore porta sulle spalle. Due anche i tipi più diffusi di impugnatura: circolare (o “a omega”), di buona manovrabilità, e a manubrio, adatta a grandi superfici ma meno gestibile su forti pendenze o su terreni accidentati.
Per saperne di più: A ognuno la sua macchina, Giardinaggio N° Maggio 2009
Foto: Gardena