Il Marimo è un’alga a forma di palla particolarmente decorativa, scientificamente nota col nome di Cladophora o Aegagropila linnaei, viene classificata per la prima volta in Giappone nel 1898. Geograficamente le colonie di Marimo sono presenti nei laghi di soli 3 stati al mondo: Giappone, Estonia e Islanda.
Questa particolare alga si presenta come un insieme di molti fusti sottilissimi con un colore che varia dal verde brillante al verde scuro, non presenta radici e tramite il suo fusto assorbe una gran quantità di nitriti, nitrati e i componenti ammonici presenti nell’acqua, rilasciando importanti quantità di ossigeno sotto forma di bollicine visibili sugli steli. In natura è in grado di vivere oltre 100 anni, aumenta di pochi millimetri all’anno se tenuta in penombra e in acquario fornisce ossigeno prezioso per i pesci, combatte la crescita delle specie di alghe più infestanti ed è un ottimo alleato dei gamberetti d’acqua dolce e dei pesci combattenti.
Il Marimo è anche considerato simbolo dell’amore oltre che un portafortuna, la mitologia giapponese narra la storia di due innamorati che, per fuggire alle proprie famiglie, si recarono sulle rive del lago Akan in Giappone, dove nascono queste alghe. Qui per rendere eterno il loro amore, trasformarono i loro cuori in Marimo tuffandosi nel lago .
Un’altra caratteristica che ha contribuito a far crescere il fascino del Marimo è la sua danza, infatti, durante la fotosintesi clorofilliana, con la luce del giorno, si creano sugli steli numerose sfere di ossigeno, che fanno fluttuare nell’acqua l’alga palla, dando vita a veri e propri balletti.
Il Marimo per la sua storia, le sue caratteristiche biologiche e per il valore simbolico viene utilizzato per allestire gli acquari, è amato dai pollici verdi ma è anche particolarmente apprezzato dagli appassionati di Home & decor e sta impazzando tra i creativi e sui social. Inserito in un contenitore di vetro diventa un’idea regalo o per bomboniere.
Come prendersi cura del Marimo
Versate acqua del rubinetto o in bottiglia nel contenitore in vetro che lo conterrà e se volete chiudete con un tappo possibilmente in alluminio in modo da evitare che le zanzare ci depositino le uova e che entri la polvere.
Cambiate l’acqua ogni 10-15 giorni circa, strizzate leggermente il Marimo e fatelo riavere nel palmo della mano prima di rimetterlo nell’acqua pulita, aggiungete ogni tanto dell’acqua gassata in modo che possa trasformare l’anidride carbonica in ossigeno e se poi, introducete nel piccolo ecosistema un paio di gamberetti di fiume… Che spettacolo!
Non esponete il contenitore con il Marimo al sole diretto, ma fai in modo di posizionarlo in un ambiente con una buona illuminazione naturale perché possa svolgere la sua attività di fotosintesi clorofilliana (la famosa danza del Marimo!) e attenzione alla temperatura ambientale che dovrà essere possibilmente stabile sui 18-20 gradi.
Se il Marimo prende una colorazione giallo/grigia significa che la temperatura dell’acqua è troppo calda e va cambiata con acqua fresca. Ricorda che il Marimo non necessariamente deve danzare a pelo d’acqua tutto il giorno. Se il tuo Marimo ha un intenso colore verde scuro e non presenta chiazze marroni sulla superficie significa che gode ti ottima salute.
Guarda il tutorial sul marimo, della Blogger Dilli Dalli