I picchi sono simpaticissimi uccelli diffusi in natura e non allevabili in cattività.
Salvaguardano i boschi italiani ed europei eliminando le larve e gli insetti che ne parassitano i tronchi. Essi sono uccelli altamente specializzati alla vita arboricola. Al loro robustissimo becco corrispondono delle complesse strutture del cranio atte ad ammortizzare i forti e ravvicinati contraccolpi.
La lingua del picchio è vistosa, cilindrica e munita sulla sua superficie di setole ad uncino. Essa può uscire oltre il becco di almeno 10 cm e serve a sfilare le larve e gli insetti dalle gallerie scavate nei tronchi.
Per quanto riguarda le loro zampe: il 1° ed il 4° dito poggiano all’ indietro, il 2° ed il 3° dito fanno presa in avanti e la robusta coda, a cuneo semplice o doppio, si comporta come un puntello. Il Picchio in tal modo è in grado di arrampicarsi e di rimanere fermo a lungo sui tronchi in posizione longitudinale.
Diversamente da tutti gli altri uccelli, hanno un sistema di segnalazione paragonabile ad un rullio di tamburo o ad una scarica di colpi ripetuti e successivi di martelletto. Con questo linguaggio possono richiamare i loro compagni, dichiarano la loro territorialità, segnalano ad altri la presenza utile di alberi cavi, e richiamano persino il cambio del turno di cova.
Ogni specie di picchio inoltre tambureggia con un ritmo proprio ed immutabile. Così, il picchio nero ha un rullio di 38- 43 colpi vibrati tra i 2 ed i 2,70 secondi di tempo, e tale martellamento viene trasmesso fino a tre volte nell’arco di un minuto. Questa specie è diffusa nel nostro Paese sulla Sila e sulle Alpi.
Il picchio cenerino invece vibra una trentina di colpi al secondo e compie una sequenza ripetuta da 12 a 14 volte al minuto. Si trova sulle Alpi, nei boschi europei e negli Urali.
Molto più a Nord, in Russia e Scandinavia è presente il picchio rosso maggiore, ma accidentalmente può scendere in Italia durante l’ inverno. Sui nostri Appennini centrali e meridionali abita il cosiddetto picchio dorsobianco.
Ormai molto raro invece, purtroppo, e confinato ai rilievi dell’Europa Centro-Orientale è il picchio tridattilo alpino. Si tratta sempre comunque di un uccello tutelato e protetto dal rischio di estinzione la cui caccia è vietata.
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino
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