Attraverso il naso, il corpo umano prende informazioni precise sull’ambiente, sui suoi pericoli e anche sui vantaggi che esso offre.
La percezione dell’odorato ci aiuta particolarmente in primavera: la fisiologica stanchezza primaverile è spesso causata da un sovraccarico del lavoro del fegato, l’organo maggiormente coinvolto nei processi di depurazione dell’organismo. Gli odori buoni e freschi emanati dai fiori e dalle piante che sono nel loro pieno sviluppo ci aiutano a superare la sensazione di debolezza, e ci invitano ad uscire, passeggiare in giardino, esplorare un parco in città oppure, zaino in spalla, a camminare tra boschi e campagne in cerca di emozioni profumate.
Le fragranze dei fiori e delle foglie sono rilasciate dagli oli essenziali contenuti nei vegetali. Costituiti da molecole odorose di origine naturale, interagiscono con il nostro cervello: e in questo modo l’odore ci aiuta ad esprimere meglio alcuni aspetti della personalità, a migliorare la nostra reazione allo stress e a riequilibrare l’emotività, che può arrivare a farci sentire a disagio o in uno sgradevole stato di perenne irritabilità.
Delle potenti virtù del profumo era già consapevole Cleopatra, che per sedurre Marco Antonio si cospargeva di oli fragranti e riempiva le stanze di petali di rosa. Ai profumi, chimici o naturali, reagiamo con piacere o disgusto, attrazione o repulsione, senza i filtri della coscienza. Questo avviene perchè l’apparato olfattivo è strettamente collegato con l’amigdala e l’ipotalamo, centri regolatori dell’emotività. Per questo i profumi influenzano il nostro umore e possono svolgere una vera e propria azione terapeutica: alcune essenze, per esempio hanno effetti antidepressivi: la lavanda, il gelsomino, la Cananga odorata. Alcuni odori sono eccitanti (la menta, il pino, la cannella) o calmanti (la camomilla, la rosa, il neroli estratto dall’arancio amaro).
Anche nel mondo dei profumieri, gli odori naturali sembrano trovare un interesse crescente. La ricerca di note aromatiche innovative porta da un lato a sperimentare sempre nuove molecole di sintesi, create in laboratorio, ma anche ad esplorare le fragranze offerte delle piante, nei nostri territori come negli angoli del pianeta sempre più remoti a caccia di fiori rari ed esotici: un caso tipico è il giglio di zenzero, un bel fiore himalayano dal profumo sensuale e piccante, oggi utilizzato dai più celebri profumieri. Lo stesso è accaduto con il loto blu, sacro per gli antichi egizi, che in realtà non è un loto bensì una ninfea profumata a fiore blu, delicato e soave, e l’olio di Cipro estratto da un tipo di papiro, una pianta indiana dalla fragranza speziata e maschile.
Molto ricercati anche il “sandalo africano”, un legno dall’aroma caldo e profondo, o ancora la regina della notte, una succulenta che schiude di notte un fiore talmente profumato da essere avvertito sino a 100 m di distanza.
E dunque, trasformiamo giardini e terrazzi in una “banca dei profumi”, colmandoli di piante dagli odori intensi e interessanti. Fiori, ma anche foglie, il cui odore entra in cucina o ci aiuta nelle preparazioni terapeutiche naturali. Aromatiche e officinali, con le loro fragranze straordinarie, arricchiscono il nostro verde con un fattore in più: ci sono alleate nel tenere lontano zanzare e insetti fastidiosi…