Il taglio del prato è un’operazione non banale, come può sembrare; mediante il taglio si opera la regolazione in altezza dell’erba e se ne condizionano sviluppo e sanità.
In effetti, con il taglio vengono influenzati:
– lo sviluppo di nuovi germogli;
– lo sviluppo di nuove radici;
– la fittezza del prato;
– la profondità delle radici;
– la presenza di infestanti;
– l’aspetto estetico.
Vediamo allora alcuni criteri fondamentali da tenere presenti per il taglio del prato.
o Non tagliate mai più del 50% della lamina fogliare nei prati molto calpestati e del 30% in quelli poco calpestati. In genere si effettua un taglio ogni 10-15 giorni, intervenendo quando il prato ha un’altezza di 6-7 cm per riportarlo a 4-5 cm.
o Il terreno deve essere asciutto.
o Ricordate di asportare sempre lo sfalcio per evitare che uno strato di feltro impedisca la penetrazione dell’acqua, dei nutrienti e dell’ossigeno. È possibile lasciare lo sfalcio sul prato (tecnica del mulching) solo quando il materiale è fine e corto e quando il clima è molto caldo, per rallentare l’evapotraspirazione.
Per saperne di più: D. Beretta-A. Vavassori, Progetto, impianto e cura del Prato, Giunti Demetra 2000