Fiori, foglie, frutti e verdure, tutto marchiato Italia al 100%: la riscoperta di sapori e bellezze che sono parte della tradizione, per proteggere un grande patrimonio culturale, botanico, scientifico e naturale.
Il giardinaggio offre la possibilità di esplorare il pianeta nel piccolo spazio di un balcone, ospitando piante che vengono dall’Africa come il geranio, dalle Americhe come petunie e lantana, dall’Asia (tantissime): il coleus, l’ibisco, l’impatiens e molte altre) e dall’Australia, da cui provengono per esempio la Scaevola e il callistemon dalle curiose infiorescenze rosse simili agli scovolini per pulire le bottiglie. Ma l’Italia merita il posto d’onore: coltivare le piante originarie del nostro bellissimo paese è un orgoglio e un modo per tutelare la biodiversità del nostro territori.
I fiori italiani
Tante sono le piante da fiore la cui origine è mediterranea e legata all’Italia. Tra queste ci sono la calendula, il cappero, il profumato caprifoglio, l’achillea, le viole, le primule, la centaurea, il gladiolo, l’iris (giaggiolo), il giglio e il ciclamino, anche se quelli oggi commercializzati sono frutto di incroci e ibridazioni di specie italiane, europee ed extraeuropee. Alcune piante da fiore, come la genziana e la stella alpina, sono creature montane che chiedono ambiente molto fresco; altre, come il garofanino, sono reperibili in varietà generate da ibridazioni e incroci. L’oleandro pare sia originario dell’Asia ma è naturalizzato e spontaneo nelle regioni mediterranee italiane da tempi lontanissimi.
Le buone erbe del Mediterraneo
Una serie di vasi dedicati alle aromatiche italiane dovrà comprendere le specie che crescono spontanee nel nostro territorio nazionale, come camomilla, rosmarino, salvia, menta, melissa, borragine, cerfoglio e lo spinacio selvatico noto anche come “buon Enrico”, le cui foglie possono essere utilizzate fresche e crude nella preparazione delle insalate, oppure possono essere impiegate come ingrediente durante la cottura di zuppe, minestre e risotti, oltre che nella preparazione di frittelle.
Frutti e ortaggi di casa nostra
È vero che arance e limoni sono di origine asiatica, ma sono coltivati nel nostro territorio da così tanto tempo da poter meritare il titolo di “italiani”, coltivabili come da tradizione anche in bei vasi di terracotta sul balcone. E può essere affascinante riscoprire le varietà di frutti ottenute in Italia nei secoli scorsi, quando ce n’erano più di 8000, mentre oggi ne sono rimaste meno di un quarto, complessivamente. Meli, peri e altri frutti “antichi” italiani possono essere affiancati a giuggiulo, azzeruolo, more e altri piccoli frutti come i lamponi, spontanei lungo l’arco alpino e appenninico. E naturalmente non può mancare l’uva, già coltivata dai Fenici, insieme all’olivo: da un piccolo olivo in vaso si possono ottenere olive in modesta quantità, ma che soddisfazione assaggiarle! Quanto all’orto, è vero che i pomodori sono di origine americana, ma talmente ambientati in Italia nelle tradizioni secolari da poter essere considerati ortaggi nostrani. Italianissimi sono invece aglio e cipolla, carciofi, cavoli, finocchi, piselli, radicchi, sedano e molti altri ortaggi la cui remotissima origine asiatica o caucasica si è poi naturalizzata in Italia in epoca pre-romana.
I simboli del nostro Paese
Tra le piante arbustive che non devono mancare se si vuole fare onore all’Italia ci sono l’alloro, l’agrifoglio, il bosso, il corbezzolo, il ligustro, il nocciolo, il pino (anche nelle varietà nane, perfette in vaso profondo)… Un mondo di bellezza di casa nostra, per il piacere di tutelare la grande biodiversità del nostro Paese che spesso viene messa a rischio dall’incuria, dalla distrazione e dalla scarsa conoscenza.
Il consiglio
- Coltivare arbusti e alberelli, come l’alloro e l’olivo, in vaso su terrazzi e balconi non è difficile; occorrono contenitori ampi e profondi, da colmare con uno strato di biglie d’argilla sul fondo, per creare drenaggio, e con terriccio universale di alta qualità.
- Anche se in natura queste piante resistono a lunghi periodi di siccità, in vaso la tolleranza all’aridità è ridotta: occorre innaffiare anche molto spesso in estate, evitando però che l’acqua ristagni a lungo nel sottovaso.
- Tutte le piante cespugliose e arbustive coltivate in vaso, incluso salvia e rosmarino, richiedono concimazioni in primavera-estate, evitando però di concimare quando le temperature sono molto elevate (le piante entrano in parziale riposo e il metabolismo è rallentato). Il concime può essere in formato liquido (concime universale) oppure in granuli da spargere alla base del fusto, interrando delicatamente e facendo seguire un’irrigazione generosa per favorire l’assorbimento.