Con il nome giapponese “koi” oppure “goi” che significa carpa o anche “nishikigoi” ossia carpa di broccato, vengono comunemente indicate le carpe domestiche derivate dal Cyprinus carpio, la carpa selvatica.
Si sa che la carpa giunse in Cina e Giappone circa 2000 anni fa, dove negli anni comparvero le prime mutazioni di colore, dal bianco al rosso, al blu, finchè nel 1800 in Giappone furono allevate e selezionate a scopo ornamentale.
La carpa allevata per la bellezza è un pesce assolutamente bene adattabile e costituzionalmente robusta, sopportando egregiamente le carenze di ossigeno dell’acqua ed un certo grado di inquinamento. Questa sua adattabilità ha fatto sì che la carpa sia stata diffusa nei secoli nei più svariati Paesi del mondo, rappresentando in prima battuta un’ eccezionale risorsa alimentare. Hanno una crescita notevole raggiungendo addirittura il metro di lunghezza corporea e superando talvolta i 10 kg di peso. L’accrescimento è anche molto rapido visto che una carpa può arrivare a misurare 50-60 cm nel giro di 4 o 5 anni. Esse sono molto longeve: in Giappone si ha notizia di carpe arrivate alla veneranda età di cent’anni, ma è leggendaria la carpa battezzata Hanako, la più anziana carpa koi che si conosca, morta nel 1977 a ben 225 anni di età!
Caratteristica evidente delle carpe è il possedere un paio di bargigli da ciascun lato della commessura del labbro superiore come due baffi volti all’ingiù: sono organi di senso e sulla loro superficie sono presenti delle papille gustative utili a trovare il cibo smuovendo i fondali torbidi e limacciosi dove la visibilità in acqua è davvero scarsa. La presenza dei baffi e la posizione della bocca rivolta verso il basso sono i due caratteri che permettono di distinguere le carpe dai pesci rossi, cioè il Carassius auratus auratus.
La vista non è particolarmente sviluppata, l’orecchio esterno e medio sono assenti. Le turbolenze dell’acqua in cui vivono le carpe vengono recepite da organi di senso posti sulla linea laterale del fianco dei pesci. Inoltre sull’epidermide sono presenti anche altre cellule specializzate che, in risposta a minime lesioni cutanee rilasciano un potente feromone che inducono nelle carpe presenti e vicine reazioni di fuga e salvamento.
Un’ultima curiosità su questi affascinanti pesci dei quali si potrebbero raccontare mille aneddoti e caratteristiche: se osserviamo una scaglia della pelle delle carpe al microscopio ottico noteremo la presenza di anelli concentrici di accrescimento, simili a quelli dei tronchi degli alberi in sezione trasversale. Proprio questi anelli permettono la determinazione approssimativa dell’età delle carpe!
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino
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