La coltivazione del pomodoro

La coltivazione del pomodoro

Il pomodoro è una pianta erbacea annuale alta da 70 cm a 2 m, eretta all’inizio, ma che tende a diventare prostrata sotto il peso dei frutti. Il fusto e le foglie sono ricoperti da peli ghiandolari che quando vengono stropicciati emanano un odore caratteristico. Le piante nate e cresciute a dimora hanno una forte radice a fittone con un denso apparato radicale; nelle piante trapiantate il fittone è meno sviluppato; in generale le radici si spingono fino a 70-150 cm. Le foglie sono grandi, irregolarmente composte da foglioline disuguali più o meno incise. Il fusto può essere a sviluppo indeterminato (a crescita illimitata) o determinato (che arresta la crescita a un dato momento). I fiori si formano in numero variabile da 4 a 12 su infiorescenze a racemo all’ascella delle foglie.
Il frutto è di forma e dimensioni variabili e di colore generalmente rosso a maturazione, ma esistono anche varietà gialle, quasi nere, striate di verde ecc.

Dove coltivare i pomodori?

Per la sua ampia diffusione, questa Solanacea può, a ragione, essere considerata il simbolo dell’orticoltura nazionale. Viene coltivata nei piccoli orti familiari, e in vaso sui terrazzi di città. La pianta predilige temperature compresa tra 18 e 24 °C; valori superiori a 35 °C provocano l’arresto vegetativo, con cascola dei fiori e problemi per l’allegagione. Preferisce terreni di medio impasto, ben drenati e con buona dotazione di sostanza organica, ma la sua elevata adattabilità ne consente la coltivazione anche in suoli sciolti e sabbiosi, o in terreni più tenaci e compatti, purché non soggetti a ristagni idrici. Il vaso deve misurare almeno 24 cm di diametro per una singola pianta, ed essere riempito con buona terra da orto. In vaso, però, si devono coltivare esclusivamente varietà a crescita determinata.

Quando seminare?

Negli ambienti temperati del Meridione, i trapianti possono iniziare già prima dell’inverno, finalizzati a produzioni precoci già in marzo, e proseguire poi a gennaio-febbraio, con raccolte a partire da aprile-maggio. Nell’Italia settentrionale, dove maggiore è il pericolo di gelate, gli impianti vengono realizzati in marzo, con produzione estiva. Il pomodoro si presta anche alla coltivazione in “secondo raccolto”, in successione a ortaggi da foglia o a fragole, con trapianti entro luglio. All’aperto, la messa a dimora delle piantine avviene in aprile-maggio, quando le condizioni climatiche consentono un rapido attecchimento e i rischi di eventuali gelate sono ormai superati. Anche la semina direttamente a dimora, nel Nord Italia, può avvenire solo da aprile-maggio in poi. Le distanze d’impianto prevedono file a 90-120 cm di distanza tra loro e piante a 35-40 cm l’una dall’altra. Le piantine pronte, soprattutto se di tipo innestato, sono resistenti e ideali per la coltivazione anche in vaso.

L’irrigazione e la concimazione del pomodoro

Le annaffiature devono essere regolari ma ben distanziate, apportando ogni volta un’abbondante quantità d’acqua, soprattutto in vaso. È consigliabile l’irrigazione con tubo microforato, che consente di ridurre i consumi d’acqua evitando la bagnatura dell’apparato fogliare e l’insorgenza di problemi fitosanitari. Al momento della lavorazione principale, in autunno, è consigliabile aggiungere al terreno letame ben maturo o stallatico in polvere e pellet. Alla preparazione del terreno si apportano fosforo e potassio, mentre l’azoto va fornito a partire dal trapianto in 4 somministrazioni durante il ciclo colturale. Si può utilizzare anche un buon concime per pomodori, in granuli, o un prodotto liquido per ortaggi, ideale per le piante in vaso.

Quando raccogliere i pomodori?

La raccolta avviene nelle ore meno calde della giornata, usando guanti, coltelli o forbici e molta delicatezza. I frutti non devono venire danneggiati perché, continuando a maturare anche dopo la raccolta, si deteriorano rapidamente se ammaccati o feriti. Il momento adatto varia in funzione della varietà e può avvenire anche per frutti ancora verdi: il frutto infatti matura in un arco di 5-10 giorni a temperatura di 20-25 °C. Lo stadio di maturazione e il tipo di pomodoro (da insalata, da sugo, perino ecc.) influiscono notevolmente sul contenuto in vitamine e sali minerali, anche se quasi sempre abbondano soprattutto le vitamine A e C. Il pomodoro è remineralizzante, ricostituente ed energetico anche grazie ai minerali, antinfettivo in virtù dello zolfo. Grazie alle vitamine PP e K, e agli alcaloidi, combatte l’ipertensione e l’arteriosclerosi; è diuretico e disintossicante, aperitivo e indicato in caso di obesità.

Note

Per le varietà a sviluppo indeterminato è necessario l’impiego di strutture di sostegno in grado di mantenere eretta la pianta durante il suo sviluppo. Le operazioni di sistemazione iniziano quando la pianta ha raggiunto le dimensioni di 25-30 cm. Nell’orto si usano canne o pali in legno. I sostegni possono essere disposti in vario modo: fissati a ogni singola pianta per favorire un miglior arieggiamento della coltura, sistemati a cavalletto o disposti a filare, assicurati a fili di ferro zincato ancorati al terreno.
La sfemminellatura consiste nell’eliminazione dei getti ascellari che si sviluppano all’inserzione dei rami principali: sono rami inutili che indeboliscono la fruttificazione Con la cimatura, invece, si elimina l’apice vegetativo, anticipando la produzione di frutti e rendendoli più grossi ma accorciando il ciclo produttivo (se ne otterranno meno).

Amico della pelle, il pomodoro si utilizza crudo, tagliato a fettine, tritato o frullato, e anche centrifugato per maschere idratanti.

Le varietà di pomodoro

In natura è presente in moltissime varietà, che si differenziano per il loro utilizzo ma soprattutto per la forma e per il gusto:

Abbinamenti
Per non incorrere in problemi dovuti a “stanchezza del terreno”, si deve evitare il ritorno dei pomodori o di altre Solanacee (peperone, melanzana) sullo stesso appezzamento per almeno 3 anni e sono anche sconsigliati avvicendamenti a Cucurbitacee (melone, zucchine, angurie, cetrioli).