La coltivazione dell’olivo (Olea europaea) e il suo inserimento all’interno del giardino devono partire dal presupposto che è meglio evitare esposizioni a est e nord, preferendo quelle lato sud e ovest, più calde e luminose, al riparo dalle correnti.
Per la messa a dimora dell’olivo è necessario, in autunno, lavorare bene il terreno, fino ad almeno 50 cm di profondità e concimarlo con letame, fosforo e potassio. Solo all’inizio della primavera si procederà all’impianto, dando all’alberello almeno 5×5 m di spazio intorno.
L’olivo è una pianta mediterranea che ha bisogno di molta luce e aria e deve mantenere molte foglie ben illuminate dal sole per produrre bene: le olive si formano su rami di un anno lunghi da 25 a 50 cm e la potatura sarà volta a eliminare progressivamente i rami più vecchi, per lasciare spazio ai nuovi.
Se non si è olivicoltori di professione, è meglio lasciar assumere alla pianta la forma spontanea, libera, senza interventi di potatura se non la spuntatura dei rami vecchi.
In genere l’irrigazione dell’olivo (preferibilmente a goccia) è importante soprattutto nei primi anni d’impianto e nel periodo estivo, per evitare malformazioni dei fiori e dei frutticini.
La concimazione dell’olivo in autunno e in primavera serve specialmente se la produzione è sempre scarsa: scegliete un prodotto che contenga, oltre a fosforo e potassio, anche microelementi come boro, magnesio e calcio.
Proteggiamoli al Nord
Il paesaggista Robero Malagoli fornisce indicazioni per evitare che l’olivo venga danneggiato dai climi rigidi settentrionali: «Il Nord Italia ha un clima continentale che prima o poi presenta picchi di bassa temperatura. Quando le previsioni meteorologiche indicano un considerevole abbassamento della temperatura, è necessario proteggere l’albero. Una fasciatura con ciuffi di paglia legati con della corda intorno al tronco andrà benissimo. L’importante è lasciare la protezione solo per il breve periodo rigido, e non da ottobre ad aprile, altrimenti l’olivo soffrirà. L’unico riparo che si può lasciare più a lungo è il telo di tessuto non tessuto. Da non dimenticare è una pacciamatura al piede della pianta».