La concimazione del prato è un’attività indispensabile per realizzare un bel prato. Una delle menti più lucide del paesaggismo anglosassone, Gertrude Jekyll, sosteneva in modo molto pratico che “nella formazione di un giardino, così come in qualsiasi altro lavoro decorativo, non solo occorre rendersi conto di ciò che bisogna fare, ma anche di percepire con saggezza ciò che si deve lasciare”. Sì ad alberi maestosi e fiori olezzanti, quindi, ma anche ad un prato semplicissimo e ben curato.
Facile a dirsi o a farsi?
Avere un ‘prato semplice e ben curato’, però, rischia di restare una frase un po’ vuota ? che indica un obiettivo facile a dirsi, più che a farsi ? se non viene accompagnata da suggerimenti utili e soprattutto indicazioni pratiche. Dare vita a un bel prato, diciamolo subito, non è cosa semplicissima, ma un lavoro che richiede pazienza e che va effettuato passo dopo passo, senza saltare nessun gradino per l’ansia di arrivare al traguardo. Uno di questi passi si chiama ‘concimazione’.
Perché concimare
Così come per tutte le altre piante, anche la concimazione del prato è necessaria, nel senso che il prato non vive di sola acqua, ma richiede la presenza di elementi nutritivi fondamentali per la sua esistenza. Molti sono già forniti dal terreno, ma tre di loro spesso scarseggiano per vari motivi, ad iniziare dal fatto che il taglio stesso del prato gradualmente li fa diminuire. Se, com’è corretto fare, nell’arco di una stagione rasiamo l’erba almeno una dozzina di volte, in pari tempo, sia pure senza accorgercene, sottraiamo chili di nutrienti assorbiti dalle radici delle erbe tagliate. Ciò che togliamo, dunque, va per forza restituito.
I tre moschettieri
Quali sono i magnifici tre elementi da distribuire sul terreno? In primo luogo l’azoto (simbolo chimico N), che stimola la crescita della pianta; poi il fosforo (P), che irrobustisce l’apparato radicale, e il potassio (K), che aumenta la resistenza alle avversità. In aggiunta, le piante necessitano d’altri elementi (ferro, zinco, manganese, ecc.), pur se in misura inferiore ai magnifici tre. I fertilizzanti in commercio di norma contengono tutti questi nutrienti, dividendosi in due categorie: a pronto effetto ed a lenta cessione. I primi, spesso liquidi, sono immediatamente efficaci e fanno tornare verde il prato ingiallito in due giorni, ma si dilavano facilmente con l’acqua, mentre i secondi, in forma granulare, assicurano all’erba un rilascio di sostanze nutritive per un lungo intervallo: 3-4 mesi. I primi, dunque, vanno distribuiti spesso, mentre i secondi solo quattro volte l’anno, tra febbraio e settembre. Durante la distribuzione, è essenziale spargere il concime in modo uniforme, per evitare eccessive differenze nella crescita dell’erba e anche per evitare di ‘soffocarla’.
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