Col termine “gotta” si intende una condizione metabolica caratterizzata da un accumulo eccessivo di urati che, quando vengono escreti dalla cloaca del volatile, hanno un aspetto gessoso e colore biancastro, più o meno mescolati al materiale fecale.
L’accumulo patologico avviene a carico dei tessuti molli di diversi organi interni o a livello delle articolazioni. Nel primo caso parleremo di gotta viscerale, nel secondo invece di gotta articolare.
La causa principale della gotta viscerale è da ricercare nella disidratazione persistente del nostro volatile, e può dipendere da lesioni renali per cause infettive e metaboliche, da intossicazioni alimentari e non solo, da cause farmacologiche oppure da un eccessivo apporto di calcio nella dieta. Possono provocare la gotta viscerale anche l’ipovitaminosi di vitamina A, alcune neoplasie ed alcune malattie autoimmuni. La gotta articolare per contro è scatenata dall’eccesso di proteine nella dieta, oltre che da rari ed individuali problemi genetici.
L’incidenza della gotta viscerale è frequente, anche in soggetti giovani, sia maschi che femmine, invece la gotta a localizzazione articolare è abbastanza rara, e si evidenzia comunque in individui di età superiore ai 4 mesi e fondamentalmente di sesso maschile.
I sintomi della gotta articolare comprendono il gonfiore dell’ articolazione con zoppia e riluttanza a muoversi fino all’eventuale paralisi dell’arto.
La terapia è volta essenzialmente all’identificazione ed alla correzione dello squilibrio metabolico e della dieta, riducendo il valore proteico del cibo a non più del 12%, del sodio allo 0,3% e del potassio al 0,5%. Alcuni farmaci come l’Allopurinolo e la Colchicina, dietro prescrizione veterinaria, possono ridurre la concentrazione ematica di acidi urici.
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino