La mimosa fa parte della grande famiglia delle Acacie ed è particolarmente “famosa”, soprattutto da quando i suoi fiori sono diventati il simbolo della “Festa della Donna”. Arrivate dalla lontana Australia, ormai qualche secolo fa, le mimose sono diventate, oltre che alberi coltivati comunemente nei giardini e d’Italia, anche piante “selvatiche”, al punto che è abbastanza usuale, alla fine del mese di febbraio o primi di marzo (dipende molto dalle temperature del periodo), soprattutto in Liguria o attorno ai laghi maggiori, vedere grandi macchie gialle spuntare tra il verde.
La pianta è molto apprezzata anche perché la fioritura, abbondante e appariscente dura alcune settimane: i primi fiori sbocciano vicino al fusto e in successione gli altri sbocciano verso gli apici dei rami. Il processo di fioritura, così “organizzato” permette quindi di godere del caratteristico colore giallo oro, per moltissimi giorni, ininterrottamente.
La Mimosa è estremamente rustica e non ha grandi esigenze, ma è necessario che siano coltivate in aree a clima temperato, o in luoghi riparati, perché il gelo intenso e prolungato potrebbe danneggiarle se non farle morire. Concimazioni regolari e acqua (soprattutto nel periodo estivo) sono le uniche esigenze per una pianta che si adatta bene anche a vivere in vaso. La potatura va eseguita alla fine della fioritura.
Questo consentirà alla pianta, durante l’estate, di preparare sui nuovi rami le fioriture dell’anno successivo.