Anche se a prima vista il consiglio può apparire superfluo, il proprietario di una siepe fiorita deve controllare diligentemente il calendario quando vuole intervenire con una potatura appropriata, perché alcune specie – non molte – richiedono molta attenzione in merito. Se, per esempio, abbiamo una siepe di Forsythia, il lavoro di potatura della siepe va effettuato quando la fioritura è completamente terminata. In altri casi, invece, si opera più avanti, di norma verso settembre oppure d’inverno.
In altre parole: le siepi che fioriscono sul legno nuovo (quello formatosi entro metà giugno) vanno potate alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, mentre quelle che fioriscono sul legno della stagione precedente (Spiraea, Deutzia, Lavandula, Hebe, ecc.) devono essere potate dopo la fioritura.
Siepi sempreverdi
Coltivate per il loro fogliame e non per i fiori, la potatura della siepe avviene verso la fine dell’estate, perché in quel momento lo sviluppo si rallenta e la nuova vegetazione che si produrrà avrà più tempo per rafforzarsi prima dei geli invernali.
Una seconda osservazione non è meno importante: va stabilito se la nostra è una siepe informale (disegnata in modo non geometrico e magari costituita da specie diverse) o, viceversa, formale (con linee regolari e solitamente fatta con una sola specie).
Siepi informali
Hanno spesso lo scopo di mettere in mostra i fiori e talvolta di ospitare rampicanti: ciò significa che la potatura deve essere la più ‘leggera’ possibile.
Una sola volta l’anno, dopo avere ben ponderato il momento più opportuno, occorre controllare l’eventuale ‘sovraffollamento’ di vegetazione nuova, allo scopo di riportare la siepe alle dimensioni volute.
Siepi formali
Devono apparire belle tutto l’anno. Le specie sempreverdi a sviluppo lento, come il bosso e il tasso, possono essere potate leggermente una volta l’anno: alcuni lo fanno in primavera, altri a fine estate. La potatura della siepe decidua va sempre ponderata, poiché di solito è preferibile far sì che le foglie autunnali cadano più tardi possibile o addirittura restino sulla pianta per tutto l’inverno (Carpinus). Sulle conifere si opera dalla primavera in avanti, ma è meglio procrastinare l’operazione all’inizio dell’autunno.