Davvero carina e simpatica è la raganella arboricola, ossia la Litoria cerulea, come recita il suo nome latino di genere e specie. Essa appartiene alla classe tassonomica degli Anfibi, sottoclasse Batracomorfi, ordine Anuri e famiglia Ilidi.
La Raganella arboricola è un animaletto da compagnia esotico, docilissimo, gentile e grazioso, che necessita di poche cure essenziali e di tanta passione.
In natura è diffusa dall’Australia alla Nuova Guinea all’Indonesia; ha una pigmentazione uniforme verde mela-verde oliva sulla testa e sul corpo, mentre il sotto gola e l’addome, come indica il suo nome di specie, è colore cenere chiaro.
Il maschio, più piccolino rispetto alla femmina, misura circa 7-7,5 cm. e possiede le sacche vocali che gli permettono di gracidare durante la stagione degli amori. La femmina misura invece circa 10 cm.
La si può allevare in un terrario nel quale disporremo come substrato della torba di sfagno, quindi una certa ricchezza di piante come ad esempio il photos che si presta ottimamente all’uso. Per abbellimento e per creare qualche rifugio possiamo aggiungere qualche corteccia e del muschio. Essenziale è una vaschetta d’ acqua che collocheremo sopra al tappetino riscaldante in modo da permettere una costante e cospicua evaporazione. L’umidità infatti dovrebbe essere pari ad almeno l’80% e è opportuno nebulizzare giornalmente con acqua l’ interno del terrario e la vegetazione.
La temperatura ottimale ha un’escursione da 22 a 28°C. le lampade a spettro completo possono rimanere accese per 10-14 ore di illuminazione.
La Raganella che ha prevalentemente vita sui rami degli alberi si nutre di insetti ed occasionalmente di vermi. È ghiotta di piccoli grilli e larve vive da somministrare giornalmente, facendo tuttavia attenzione al rischio dell’ obesità per sovralimentazione. Le raganelle depongono circa 150-200 uova per ogni covata, 3-4 volte all’anno in pozze d’acqua poco profonde (8-10 cm) che a circa 27°C schiudono dopo appena 3-4 giorni. I girini che nascono completano la loro metamorfosi nell’arco di 6 settimane. Qualora avessimo l’opportunità di fare riprodurre in cattività le nostre raganelle, dovremo poi alimentare i piccoli girini con cibo fioccato derivato da pesci ed alghe.
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino