L’acquario sempre in temperatura: mantenere l’acqua del nostro acquario in perfetta temperatura è uno dei fattori più importanti dell’ acquariologia.
Premettiamo che i pesci sono animali a sangue freddo, ossia eterotermi: ciò significa che essi hanno una temperatura corporea variabile, suscettibile degli sbalzi termici dell’ ambiente in cui vivono.
L’uomo e gli altri animali da compagnia mammiferi sono invece omeotermi, cioè mantengono costante la loro temperatura corporea anche in virtù della sudorazione, un meccanismo che viene attivato dall’organismo per evitare il suo surriscaldamento eccessivo. Di fronte a temperature ambientali elevate o a seguito di sforzi muscolari notevoli o prolungati, il nostro corpo incomincia a sudare, cioè a ricoprirsi di liquido che, evaporando, ne abbasserà la temperatura. Al contrario, se esposti a temperature fredde i nostri muscoli avranno brevi serie di piccole contrazioni, ossia i brividi, che hanno il compito di riscaldare il nostro organismo.
Nei pesci, come nei rettili e negli animali eterotermi, non esistono nè i brividi nè la sudorazione. Quando la temperatura dell’ ambiente, e quindi quella corporea dei pesci aumenta, tutte le reazioni chimiche del metabolismo volte a mantenere in vita l’ organismo, accelerano. I nostri pesci manifesteranno un appetito maggiore, digeriranno e cresceranno più rapidamente, ed anche la loro respirazione sarà più affannosa (tachipnea). Infine un pesce con metabolismo accelerato può essere equiparato ad un motore “su di giri”, che sembra fornire prestazioni migliori ma in realtà è soggetto a maggiore usura e, nel caso del nostro pesciolino di acquario, sarà deputato a vivere di meno.
Quando per contro la temperatura dell’acqua si abbassa leggermente, si ha un moderato rallentamento delle reazioni metaboliche: il pesce cresce più lentamente, consuma una minore quantità di cibo e di ossigeno. Anche in tal caso ci sono rischi legati agli estremismi: diverrà più torpido, nuoterà di meno perdendo la tonicità muscolare, perderà troppo rapidamente calore corporeo e rischierà di morire. Per ogni specie di pesce ci saranno quindi le temperature ottimali da osservare, e dalle quali soprattutto non ci si dovrà scostare con sbalzi termici eccessivi ed improvvisi. I cosiddetti pesci euritermi sono quelli che più facilmente sopportano sbalzi termici fino a 10°C, ma andranno sempre comunque acclimatati quando li sposteremo da un acquario ad una determinata temperatura ad un altro diverso.
Anche in natura piccoli sbalzi di temperatura sono previsti; pensiamo ai forti acquazzoni equatoriali, alla notevole escursione termica tra giorno e notte in climi tropicali, ed all’alternanza delle stagioni.
Dott. Marco Gentile, Medico Veterinario, Albo 1622 Torino