La calopsite (Nymphicus hollandicus) è un Cacatuide dal corpicino agile e snello che misura circa 30-33 cm di lunghezza.
Questo simpatico e ciarliero cacatua in miniatura è originario dell’Australia, dove frequenta sia le zone desertiche che i boschi degli altipiani centrali del Continente. Esso nidifica nel cavo dei tronchi dove la femmina di calopsitta depone dalle 5 alle 8 uova che entrambi i genitori coveranno per tre settimane. I nidiacei rimarranno nel loro nido per un mese o un mese e mezzo, poi iniziano ad esplorare il mondo allontanandosi sempre di più e raggiungendo la maturità sessuale verso i sei mesi di età. Solitamente nell’anno le calopsite riescono a portare a termine tre covate.
Maschio e femmina si distinguono per alcuni caratteri: il ciuffo erettile di piume sul capo nel maschio è giallo, invece nella femmina è grigio. Anche il colore della testa nel maschio è più diffusamente giallo. Per entrambi le guance sono di un bel colore arancione, gli occhi vispi e sempre brillanti quando in salute, sono di un bel nero intenso,color carne invece sono il becco e le zampette.
Finora abbiamo descritto la calopsitta nella sua livrea tipica ancestrale ma oggigiorno in commercio possiamo trovare diverse colorazioni che vanno dal bianco-giallo al grigio pezzato di giallo entrambi più o meno intensi.
In cattività, a casa, la riproduzione è assai facile da ottenere persino in voliere nelle quali ci siano anche altri pappagalli simili alle calopsite per taglia ed esigenze alimentari come ad esempio le cocorite. Necessitano di una voliera di medie dimensioni e di nidi a cassetta classici. Non dovremo disturbare i genitori durante lo svezzamento dei piccoli nonostante le calopsite amino moltissimo la nostra compagnia ed abbiano una grande confidenza con l’uomo. È molto curioso e si affeziona facilmente restando volentieri sulla nostra mano o sulla nostra spalla.
Non è inserito fra le specie tutelate dalla Convenzione di Washington. Si ciba di piccoli semi, frutta e verdure fresche.
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino