Le piante per una casa più verde e più sana sono decine e decine, ognuna con specifiche caratteristiche, ma tutte egualmente belle e sorprendenti. Piante in grande quantità anche in piccoli spazi: ecco una buona soluzione per vivere meglio l’inverno, per ostacolare l’inquinamento e combattere lo stress con le superstar che decorano le nostre case: ficus, dracena, spatifillo, clorofito, cactus, aloe…
Compagne silenziose della nostra vita in casa e in ufficio, le piante tropicali da appartamento sono spesso considerate difficili o di breve durata; in realtà molte di esse possono vivere per diversi anni, arrivando anche a fiorire, evento raro ma non impossibile. Oltre alla loro indubbia bellezza, c’è un eccellente motivo per riempire gli spazi domestici di fiori e fogliame: è stato infatti accertato scientificamente che hanno una notevole efficacia contro l’inquinamento provocato da sostanze presenti negli ambienti domestici. Alcune piante, tra le quali ci sono le più diffuse (come ficus, dracena, spatifillo, clorofito, dieffenbachia, aloe e i cactus) hanno la capacità di assorbire fattori inquinanti rilasciati da materiali edilizi, detersivi di uso comune e inquinamento urbano (benzene), inglobandoli nelle cellule senza più rilasciarli e senza danno per la pianta. Naturalmente non sono “magiche” al punto di cancellare del tutto l’inquinamento nell’aria, ma certamente sono un aiuto, anche per la loro funzione rasserenante, e possono vivere in tutte le stanze di casa. Non è vero che non si possono tenere piante nella stanza da letto: la scienza ha dimostrato l’infondatezza della diffusa opinione che ritiene le piante in vaso inadatte perché di notte assorbono ossigeno dall’aria. L’assorbimento è minimo al punto da essere del tutto irrilevante a favore del rilascio di ossigeno durante il giorno, inoltre arricchiscono l’ambiente di umidità naturale e benefica. Le piante di origine tropicale come ficus, dracena, spatifillo, clorofito, dieffenbachia e tante altre hanno in comune poche, basilari esigenze: ambiente molto luminoso, elevata umidità ambientale, terriccio umido ma non fradicio. In queste condizioni, e senza correnti d’aria fredda causate, per esempio, da porte o finestre aperte spesso in inverno, possono vivere molti anni e sono caldamente consigliabili anche a scuola, in ufficio, in negozi, ristoranti e ambienti pubblici in genere. La temperatura ideale va dai 15 ai 20 °C, per ottenere il meglio. I cactus hanno le stesse esigenze di luce e possono svernare in ambienti freddi, tra i 10 e i 15 °C, se non vengono innaffiati (entrano in fase di riposo). Se invece restano in ambienti caldi e molto luminosi, un pochino d’acqua ci vuole, ogni 10-15 giorni (dipende dalla dimensione del vaso e dal tipo di pianta), giusto per conservare una leggerissima umidità nel terriccio. La pulizia del fogliame è molto importante sia per consentire alle piante di esprimere al meglio il loro potenziale depurativo dell’aria, sia per conservare la corretta respirazione fogliare. Il periodico passaggio di un pannetto umido è un gesto semplice e importante per conservare la vitalità delle piante: la polvere che si posa sulle foglie arriva ad ostruire i pori, oltre a imbruttire la pianta. Un po’ di attenzione va riservata anche al terriccio. Il momento consigliato per i trapianti è subito dopo l’acquisto e, in seguito, quando il vaso è visibilmente pieno di radici. In ogni caso, ogni 15-20 giorni è utile smuovere delicatamente la superficie del terriccio per evitare che si formi una crosta indurita. Per l’irrigazione, c’è una regola semplice: tastare il terriccio e innaffiare se è asciutto, svuotando il sottovaso dall’acqua ancora non assorbita dopo mezz’ora dall’irrigazione. Se l’acqua è a temperatura ambiente, meglio ancora se lasciata 24-48 ore a decantare nell’innaffiatoio, l’operazione sarà perfetta e le piante ci daranno il meglio, creando un ambiente sano e rilassante, piacevole da vivere.