Rose da mangiare (petali e bacche) e per piatti e preparazioni saporite e ricche di virtù. Ecco quali sono le rose migliori… e qualche idea per assaggiarle.
Belli e anche buoni: i fiori in cucina sono oggi una moda dilagante, che in realtà riprende tradizioni molto lontane nel tempo e diffuse in ogni parte del mondo. Ogni fiore ha il suo sapore; primule, rose, lillà, gerani e molte altre piante da fiore sono ingredienti pregiati per arricchire i menu quotidiani come quelli più raffinati. Oltre al sapore, i fiori portano nei piatti anche le loro proprietà terapeutiche, e le rose sono particolarmente utili sia per le loro virtù medicamentose che per lo squisito sapore di petali e bacche.
La rosa, ingrediente per piatti raffinati
Le virtù della regina dei fiori sono tante… e anche il palato vuole la sua parte. I petali delle varietà profumate hanno un sapore eccellente. Le rose più adatte sono quelle intensamente fragranti, coltivate con metodi biologici, senza impiego di antiparassitari di origine chimica. I petali raccolti da fiori appena sbocciati possono essere brinati con lo zucchero per decorare torte e dolci e sono ingredienti ottimi per la preparazione di gelatine e marmellate, mousse, budini e gelati. Macerati in alcool si utilizzano per la preparazione di liquori. Si utilizzano anche per insaporire risotti, frittate, insalate. E per dare a una serata un tocco di classe, basta lasciarli galleggiare in ciotole colme d’acqua in cui sciacquarsi le mani, magari dopo una cena di pesce.
Le bacche, un concentrato di virtù
Utilizzata da tempo immemorabile, la rosa canina (quella selvatica, poco utilizzata nei giardini perché non ha una fioritura spettacolare), ha fiori dalle virtù emollienti e calmanti e, da fine estate in poi, bacche con eccezionali virtù: sono antiossidanti e rinforzanti del sistema immunitario, ricchissime di vitamina C, astringenti, depurative, antinfiammatorie, diuretiche, toniche e antibatteriche, blandamente sedative. Da provare il vino alla rosa, energizzante e digestivo: era già apprezzato nell’antica Roma. Si ottiene facendo macerare le bacche di rosa in buon vino rosso.
La ricetta del risotto alle rose
Ingredienti: 200 g di riso, 100 g di petali freschi di rose molto profumate, 1 piccola cipolla, 100 g di ricotta di mucca, brodo vegetale, burro, sale, parmigiano grattugiato.
Preparazione: fate appassire in un tegame la cipolla a fettine, poi insaporitevi il riso. Bagnate con un poco di brodo vegetale, fate restringere, quindi portate a termine la cottura aggiungendo via via il brodo necessario. Regolate di sale e mantecate con la ricotta. Unite i petali di rosa solo poco prima di portare in tavola, tenendone da parte qualcuno per decorare i piatti. Questo risotto dal sapore delicato è ottimo anche come contorno di piatti di pesce bianco, salmone, carni bianche.
La ricetta della marmellata di bacche di rosa
Lavare 500 g di bacche di rosa fresche, metterle in un ampio tegame antiaderente con una mela a pezzetti, coprire con acqua e sobbollire per 50-60 minuti, mescolando spesso. Passare il composto al passaverdure o frullarlo con un mixer a immersione nel tegame. Aggiungere ugual peso di zucchero e lasciar bollire a fuoco lento ancora un’ora, mescolando bene, finché raggiunge la consistenza giusta; invasare in barattoli sterilizzati, quando è ancora ben calda. La marmellata può essere arricchita con zenzero, cannella e chiodi di garofano.
IL CONSIGLIO
Per coltivare le rose da usare in cucina e per la salute, in forma di tisane, è importante scegliere i metodi biologici.
La scelta migliore consiste nell’impiego di terriccio biologico nel quale effettuare il rinvaso, sia in piena terra che in contenitore. Per la concimazione si possono scegliere fertilizzanti liquidi o in granuli, del tipo ammesso in agricoltura biologica: contengono solo materie prime di origine naturale.
Per combattere gli afidi e altri insetti esistono insetticidi biologici, ma è anche importante migliorare le difese naturali della pianta con l’impiego di corroboranti e potenziatori delle piante, come la propolis (un prodotto elaborato dalle api in alveare), che previene malattie e parassiti, e l’olio di lino, ottimo deterrente contro le cocciniglie.