L’equiseto (Equisetum arvense L.) è una pianta officinale rizomatosa dalla crescita spontanea e a volte alquanto infestante… molto diffuso in Europa, nelle zone umide e acquitrinose. Presente sulla terra fin dall’era primaria (più di 250 milioni di anni fa) viene considerato un vero e proprio fossile vivente come il più noto Ginkgo. Usato in fitoterapia per i suoi molteplici rimedi curativi naturali, viene ampiamente utilizzato in agricoltura biologica e nel giardinaggio come corroborante e fertilizzante.
A cosa serve l’equiseto?
Dai suoi fusti viene estratta la silice, una sostanza che rafforza i tessuti delle piante rendendole meno soggette alle principali malattie. Dalla primavera, si suggerisce di usare regolarmente prodotti a base di equiseto sia nell’orto che in giardino proprio per proteggere preventivamente le piante dallo sviluppo di molte malattie fungine come: la bolla di pesco, la monilia, la ticchiolatura, l’oidio, l’alternaria, la septoria la peronospera, ma non solo, tiene lontani afidi, acari e altri parassiti. Inoltre è un ottimo fertilizzante naturale grazie ai minerali contenuti. La sua somministrazione aumenta l’apporto di azoto, silicio e potassio nel terreno.
Come si usa
L’utilizzo di un antifungino naturale, come l’equiseto, deve essere anticipato dalla rimozione delle foglie e dei rami colpiti per rallentare il propagarsi della malattia anche ad altre specie vicine. Quindi, da marzo fino a ottobre, a seconda della fascia climatica, possiamo nebulizzare un concentrato di equiseto (precedentemente diluito), in modo uniforme su tutta la pianta, senza scordarci della pagina inferiore delle foglie, dei frutti e del fusto. Per un migliore risultato si consiglia di effettuare gli interventi nelle ore più fresche della giornata, ad una distanza di circa 50 cm, rispettando le dosi e le modalità indicate sulla confezione. Per non diffondere ulteriormente gli attacchi fungini ad altre piante sane, ricordatevi di disinfettare sempre con il bicarbonato di sodio in polvere gli attrezzi da giardinaggio che avete usato.
LO SAPEVATE CHE… L’equiseto è noto anche con il nome di ‘coda cavallina’ e ‘rasperella’?
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Articolo realizzato in collaborazione con Silvia Magnano
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