L’orto è una realtà antichissima e in Italia i sapori del passato conoscono una riscoperta favorita dal boom dell’attenzione per la cucina creativa. Sapori antichi e rassicuranti per chi li ricorda, nuovi e sorprendenti per chi invece non ha mai assaggiato il pomodoro abruzzese, la scorzonera, il cardo gobbo di Lucca o l’erba ostrica, che (incredibile ma vero) ha sapore proprio di ostriche. Ritrovare le varietà del passato è un ritorno al futuro, per riproporle e conservarle a testimonianza della storia e cultura locali, e per tutelare la biodiversità che si esprime anche con i sapori “perduti”. Parallelamente, il mondo produttivo offre agli appassionati ogni anno nuove varietà, ed è interessante notare che negli ultimi anni sono arrivate sul mercato selezioni nuove che affondano le loro origini in varietà antiche. Tutto questo offre, a chi ha voglia di sperimentare la produzione di ortaggi in giardino o in vaso, un mondo da scoprire tra ieri e domani.
Coltivazione smart
Il futuro nell’orto arriva anche con la tecnologia che semplifica, facilita e rende più sostenibile la coltivazione. Un esempio? I sistemi di irrigazione automatizzati, che oltre a ridurre gli sprechi idrici, permettono di assentarsi anche per più giorni senza incorrere nel rischio di trovare tutto disidratato e seccato. Oppure le nuove piccole motozappe a batteria, gli strumenti più compatti e maneggevoli per la lavorazione e fresatura del terreno; leggere e comode anche per chi non ha esperienza, queste motozappe si utilizzano senza l’ingombro del filo (e quindi senza necessità di avere una presa di corrente nelle vicinanze) e consentono di effettuare la lavorazione del terreno e tra i filari senza impiego di carburante inquinante e fumo di scarico. Disponendo di pannelli fotovoltaici, la ricarica della batteria avverrà in modo del tutto sostenibile; inoltre si tratta di macchine poco rumorose e quindi meno dannose per l’ambiente (e per le nostre orecchie). Infine va considerato che si tratta di attrezzi leggeri e molto semplici nell’uso.