La coltivazione del melone è meno complessa di quanto si pensi. Ecco qualche indicazione, utile per regalarsi grandi soddisfazioni…
Clima e terreno
Esige clima caldo e terreno di medio impasto, profondo e permeabile, ben esposto in pieno sole, privo di ristagni d’acqua e arricchito di sostanza organica.
Avvicendamento
Pianta da rinnovo che apre una rotazione. È bene non ripetere la coltura sullo stesso terreno prima che siano trascorsi 4 anni.
Semina
Da febbraio ad aprile in semenzaio a letto caldo, oppure a fine primavera direttamente nell’orto, interrando a 2-3 cm di profondità 4-5 semi in buchette distanziate di 80-100 cm sulla fila e 150 cm tra le file. Si dirada quando le piantine sono alte 15-20 cm, lasciandone 1 o 2 per buca. Dal semenzaio si trapianta all’emissione della quarta foglia, circa un mese dopo la semina.
Concimazioni e altre cure colturali
Richiede un’abbondante concimazione di fondo ¬- 5 quintali/100 mq di letame maturo (o compost maturo), interrato per tempo con la vangatura – e un consistente apporto di minerali fosfatici e potassici, anche sotto forma di farina di rocce (20 kg/100 mq) o litotamnio (5 kg/100 mq).
Durante lo sviluppo bisogna provvedere a discrete annaffiature, salvo sospenderle alla raccolta per migliorare la qualità e la conservabilità dei frutti. Si può eseguire una pacciamatura con film plastico nero o paglia allo scopo di combattere le infestanti, mantenere fresco il terreno e impedire il contatto dei frutti con la terra.
La cimatura del melone non è indispensabile, ma affretta l’emissione dei rami di terzo ordine che portano i fiori femminili fecondi. All’emissione della quarta foglia si cima lo stelo subito sopra la seconda foglia; all’ascella delle due foglie rimaste si formeranno due nuovi rami secondari che, quando avranno emesso la quinta foglia, verranno recisi subito sopra la terza foglia. Per ogni pianta si lasciano sviluppare da 2 a 6 frutti, avendo cura di cimare il ramo sopra la prima foglia che si sviluppa dopo il frutto.
Raccolta
A scalare, quando il peduncolo comincia a screpolarsi; contemporaneamente la scorza prende il colore tipico della varietà e cede a una leggera pressione delle dita; a questo stadio di maturazione il frutto emana un profumo intenso e gradevole. La raccolta avviene tagliando il peduncolo a 4-5 cm dall’inserzione.
Varietà di Meloni
Sono numerose e si possono raggruppare in tre gruppi principali: i meloni cantalupo o zatta (dimensioni medie, buccia liscia, molto costoluti, polpa rosa-arancio, poco conservabili); i meloni d’inverno (dimensioni grandi, buccia liscia o rugosa, polpa bianco-verde o arancio, molto conservabili); i retati o americani (dimensioni medie, buccia fittamente retata, polpa verde chiaro-rosa salmone, molto resistenti a trasporto e malattie).
Ibrido italiano con epidermide che a maturazione vira al giallo.
Pianta vigorosa a ciclo medio che si caratterizza per rusticità e sanità.
Frutti di forma ovale allungata, con rete evidente e suture fetta verdi scure. La cavità placentare è estremamente ridotta e la polpa è di colore arancio intenso ed eccellenti caratteristiche gustative ed aromatiche.
Peso medio dei frutti Kg 1,3-1,5.
Eccellente conservazione dei frutti in post-raccolta, favorita dalla possibilità di staccarli coi piccioli, il che rallenta la sovra maturazione e impedisce i fenomeni di marcescenza determinati dai moscerini.
Per tutti i trapianti in serra/tunnel e pieno campo.
Retato Momo
Varietà a buccia retata.
Frutto di circa 1 kg con polpa di colore arancio carico molto soda ad alto contenuto zuccherino.
Segna bene la fetta.
Produce molto bene sia in pieno che in serra.
Grande resistenza a diversi ceppi di fusarium.
Varietà medio-tardiva con buccia liscia.
Polpa di colore arancio carico molto soda ad alto contenuto zuccherino.
Produce bene anche in condizioni estreme.
Produzione ben dilungata nel tempo