Si parla molto di orto sinergico, ma mettere in pratica questo sistema di coltivazione non è semplice se non si entra in un concetto più generale di rispetto dei ritmi naturali, nell’orto come nella vita propria e della famiglia.
Il principio base è infatti il rispetto del terreno e di ciò che esso genera: a differenza di ciò che tradizionalmente viene fatto nell’orto e in campagna, occorre evitare di scavare e modificare il suolo, non si utilizzano fertilizzanti, diserbanti e pesticidi, e anche le malerbe sono accettate in quanto parte di un meccanismo naturale: possono aiutare a trattenere umidità nel suolo con le loro radici e sono da rimuovere (a mano e senza sradicare completamente) e sfoltire solo quando la loro presenza rischia di soffocare le piantine o di metterle in ombra.
L’agricoltura sinergica valorizza i meccanismi di autofertilità del terreno, senza arature né concimi, ma facendo attenzione ad associare le piante in consociazioni virtuose. Alla luce di queste basilari informazioni, che richiedono approfondimenti qualora si desideri sperimentare questo approccio, risulta evidente che è impossibile metterlo in pratica in un orto molto piccolo o in balcone, dove la coltivazione bio rimane la scelta consigliata.