La maggior parte dei problemi comportamentali del cane può essere trattata. E’ importante comprendere che a volte la convivenza tra uomo e cane è resa difficile da alcuni comportamenti del nostro amico a 4 zampe.
E’ bene non rassegnarsi, ma tentare sempre la strada della guarigione, ne trarrà vantaggi il proprietario, che riuscirà ad avere un rapporto meno problematico con il suo cane, ed il cane stesso, che potrà migliorare e tornare ad essere un cane normale e, quindi, più sereno.
Bisogna sempre rivolgersi a professionisti accreditati nel campo dei problemi comportamentali.
Dall’analisi dei risultati ottenuti in tutto il mondo scaturisce che i problemi comportamentali del cane più frequenti sono:
1) Aggressività
2) Ansia da separazione
3) Paura, fobia, ansia
4) Disturbi eliminatori
Esistono altri problemi comportamentali, ma sono assai meno frequenti: basti sapere che quelli sopra elencati rappresentano il 90% dei casi.
Di seguito riporterò una breve descrizione dei principali comportamenti problematici.
Aggressività
L’aggressività è il problema più frequentemente lamentato dai proprietari che si rivolgono ad uno Specialista.
Esistono differenti tipi di aggressività, ognuno con cause e sintomi distinti: aggressività da paura, competitiva, territoriale, protettiva, etc.
E’ essenziale individuare quale tipo di aggressività mostri un cane per effettuare il corretto programma di modificazione comportamentale. L’aggressività da paura, ad esempio, impone un programma terapeutico completamente differente dall’aggressività offensiva o territoriale. Per questo è importante rivolgersi ad un bravo Specialista che individui e diagnostichi la forma di aggressività mostrata dal cane e che vi possa indicare la strada corretta per la terapia comportamentale.
Ansia da separazione
L’ansia da separazione è un altro problema molto frequente: quando il cane rimane da solo in casa (o separato fisicamente dal padrone) manifesta l’ansia in tre modi possibili: distruggendo, abbaiando/ululando o facendo i bisogni in un luogo non appropriato. Alcuni soggetti manifestano solo uno dei sintomi elencati, altri tutti e tre. Spesso sono cani molto legati al padrone, quasi dipendenti da lui, e lo seguono come un’ombra per tutta la casa. Quando rientra lo accolgono facendogli grandi feste, anche se il proprietario è uscito per pochi minuti.
Per poter dire che si tratti di “ansia da separazione” è necessario che questi comportamenti si manifestino solo ed esclusivamente quando il cane è separato dal padrone. Molti cani adottati da canili ,manifestano, nei primi giorni, sintomi di ansia da separazione, che possono poi svanire in breve tempo o peggiorare ulteriormente, a seconda dei casi. Se aiutati da professionisti, la rieducazione fornisce ottimi risultati, anche se richiede un po’ di tempo e fatica.
Paura, fobia e ansia
Questi sono i problemi comportamentali più difficili da diagnosticare e da trattare. Vediamo come si distinguono.
La paura generalmente si manifesta in modo graduale ed è collegata ad una determinata situazione, persona o cosa.
La fobia si sviluppa invece rapidamente e si manifesta come una rapida reazione del tipo ?tutto o nulla? che sfocia in estrema paura e panico. Gli attacchi sono molto simili tra loro.
L’ansia è caratterizzata da esplorazione dell’ambiente, iperattività, allerta e tensione. Alcuni cani possono reagire in modo ansioso solo a certi stimoli (arrivo di ospiti, viaggi in macchina), altri manifestano uno stato ansioso permanente.
Disturbi eliminatori (urine e feci)
Il comportamento eliminatorio è per il cane anche un modo di comunicare: con le urine, ad esempio, i cani segnano il territorio.
Bisogna quindi ricordarsi che molti di questi comportamenti, seppur indesiderabili, possono essere del tutto normali.
Ci sono, infatti, due cause principali per l’eliminazione non appropriata (ma non sono le uniche): la prima è legata al marcare il territorio (il cane urina in casa perché vuole marcare il territorio, soprattutto se vive con altri animali o se c’è competizione per chi comanda. Spesso sono cani maschi che alzano la zampa per urinare in casa) e la seconda ad un’inadeguata gestione del cane (il cucciolo non ha appreso a eliminare fuori casa, il cane esce troppo poco, ecc.).
Anche l’eccitamento e lo stress possono provocare involontaria eliminazione, così come la paura e la sottomissione, anche se questo è più frequente nei cuccioli. Non dimentichiamoci, poi, la possibilità che si tratti di ansia da separazione. I disturbi eliminatori possono essere risolti con relativa facilità, ma bisogna sempre individuare la causa sottostante per effettuare il trattamento idoneo.
Sai quali sono i trucchi per migliorare il comportamento del tuo cane?
Alcuni suggerimenti e qualche informazione utile a comprendere quale sia la corretta relazione con il tuo cane.