Le punture di zanzara: gli effetti sui pappagalli, può sembrare banale, o per contro eccessivo, parlare degli effetti che le punture di zanzara e flebotomi possono provocare sui pappagalli, eppure vedremo come le implicazioni cliniche meritino attenzione.
Premettiamo che i soggetti giovani sono molto più sensibili alle punture rispetto agli adulti. Le zanzare pungono essenzialmente sulle zampe o nell’ area che circonda gli occhi, cioè laddove il corpo dei nostri pappagalli non è ricoperto e quindi protetto dalle piume e dalle penne della livrea.
I segni clinici sono rappresentati da pomfi con gonfiore in corrispondenza della puntura ma specialmente nei pappagallini di taglia più piccola, il prurito, il conseguente autotraumatismo e le infezioni secondarie possono provocare la necrosi e quindi la perdita di alcune falangi o dell’ intero dito.
E’ importante mantenere le gabbie pulite rimuovendo gli avanzi di frutta e verdura che possono attirare le zanzare e rinnovando anche più volte al giorno, nel periodo estivo, l’ acqua dei beverini.
In aree molto infestate si potrebbero disporre veli zanzariera sulle gabbie e si dovrà ritirare in casa il pappagallo che vive in terrazzo o giardino nelle ore crepuscolari ed umide durante le quali maggiore è la presenza di questi insetti molesti.
Sull’area delle punture potremo applicare pomate e gel antistaminici o, se è il caso, pomate a base di cortisone ed antibiotico che potrà consigliarci e prescriverci un medico veterinario competente in pappagalli.
Dott. Marco Gentile, Medico Veterinario, Albo 1622 Torino