Solitamente tutti gli uccellini degli allevamenti vengono anellati con un anello metallico a livello del tarso della zampina riportante il codice FOI e quello dell’allevatore oltre all’anno di nascita del volatile. E tutti gli uccellini anellati corrono il rischio che questa struttura rigida vada a comprimere l’arto. Questo può succedere tutte le volte che la zona tarsica intorno alla quale è posto l’anello si gonfia, ed il rigonfiamento può accadere per svariati motivi, quali possono essere le contusioni, un’ipercheratosi provocata da carenza di vitamina A, piuttosto che da malattie infettive o parassitarie come la rogna delle zampe. Con l’edema si riduce e si perde lo spazio già esiguo tra la cute e l’anello.
Quando si verifica la compressione la zampa si gonfia perchè si compromette la vascolarizzazione, essendo impedito il ritorno venoso, quasi l’anellino diventasse un laccio emostatico, col rischio di degenerare in cancrena. La prognosi è solitamente favorevole quando l’episodio si manifesta in modo improvviso e si riesce a risolvere, rimuovendo l’anello, entro un massimo di due giorni.
Per rimuovere l’anello è a volte opportuno analgesizzare la parte compromessa dell’arto ed utilizzare piccole tronchesine o strumenti da gioielliere adattati all’uopo dal medico veterinario. Bisogna stare molto attenti a non correre il rischio di spezzare l’ arto dell’ uccellino e a non comprometterlo ulteriormente. Dopo un paio di giorni di compressione ed edema la prognosi tende a divenire sfavorevole per il recupero funzionale dell’ arto, infatti accade che vengano a crearsi rapporti intimi tra l’ anellino ed i tessuti stessi dell’ arto che possono inglobare parzialmente la struttura in metallo rendendo quasi impossibile la sua rimozione. in questi casi è pressocchè inevitabile l’amputazione. Sempre utile e spesso necessaria è la copertura con antibiotici appositi ed antinfiammatori consigliati dal veterinario.
Dott. Marco Gentile
Medico Veterinario
Albo 1622 Torino