L’orto sinergico segue un approccio agricolo che mette in primo piano il rispetto assoluto di ogni forma di vita, dal più piccolo batterio alla verdura che arriverà in tavola.
Non viene né concimato né arato, non riceve prodotti chimici di nessun tipo, accoglie diversi tipi di piante che vengono associate a cereali e ad altre specie che “collaborano” tra loro: questi i principi-guida immancabili in un orto sinergico, un’esperienza interessante che coinvolge anche dal punto di vista motivo, impattando anche lo stile di vita con un riflesso positivo e appagante.
Il concetto nasce dalla franco-spagnola Emilia Hazelip, che eredita le tradizioni del passato e rivoluziona l’approccio della produzione di vegetali destinati all’alimentazione umana e animale.
Lo scopo prioritario è quello di ottenere il rinnovamento della fertilità del terreno, senza alterare in alcun modo la struttura del suolo.
Le piante vengono scelte in modo che si creino delle sinergie positive tra diverse specie: un tipo di pianta può essere presente in varie fasi del ciclo di crescita, anche decomposto o interrato, per nutrire il suolo. L’orto sinergico non richiede un lavoro troppo impegnativo, ma continuativo e attento.