Sono oltre 300 le specie di Sedum, tra le quali ci sono le spontanee e rusticissime S. acre (fiori gialli in aprile-maggio) e S. album (fiori bianchi in giugno), che riempiono le ciotole o i muretti senza proprio alcuna cura, e altre specie come Sedum palmeri, S. telephium, S. spectabile, S. sieboldii, tutte caratterizzate dal fatto di richiedere cure pressoché nulle.
Queste Crassulacee, originarie dell’emisfero boreale, sono infatti piante succulente che non hanno bisogno di attenzioni, tanto che ci si può dimenticare perfino di annaffiarle e quasi sicuramente si avrà lo stesso una ricca fioritura. Sono le classiche piante “da balcone trascurato”, ossia quelle che vengono regalate o ereditate, piazzate sul balcone o in cortile e dimenticate lì, come se fossero un vaso vuoto, ma al momento giusto si riempiono inaspettatamente di fiori colorati.
S. palmeri presenta fusti lignificati lunghi fino a 40 cm, ornati all’apice da rosette di foglie verde glauco, spatolate e appiattite, che si arrossano ai bordi con il freddo; in febbraio-aprile i rami emettono corti steli che portano infiorescenze a cima di fiori stellati color giallo intenso. S. telephium, S. spectabile, S. sieboldii hanno caratteristiche molto simili e per questo spesso vengono confuse. Nascono con rosette basali di foglie carnose che poi si sviluppano in fusti alti fino a 50 cm, con foglie grasse ovali-tondeggianti, verde glauco o chiaro, all’apice dei quali in agosto-ottobre si aprono le infiorescenze di piccoli fiori rosa più o meno carico a forma di stella.
Utilizzi
Soprattutto le specie spontanee in Italia, reperibili in vasetti, si utilizzano, mescolate fra di loro per realizzare anche coperture verdi di tetti, capannoni, box, terrazzi non calpestabili, dove non richiedono manutenzione (gli steli fiorali nel tempo si seccano e cadono da soli dopo la fioritura) né annaffiature e si moltiplicano da soli, regalando però fioriture multicolori tra marzo e ottobre. Molte specie si possono allevare in giardino o in vaso con la certezza che in breve tempo riempiranno tutto lo spazio a disposizione, con un effetto discretamente tappezzante oppure ricadente se vengono collocati su muretti, ringhiere, pilastrini ecc. Il portamento ricadente li rende adatti anche per la coltivazione in vasi da appendere.
Ambiente
Vengono coltivati in piena terra dal Meridione fino alla Val Padana compresa e alcune fino alle Alpi, anche in roccaglie o su muretti a secco. Tutte le specie citate, infatti, vivono all’aperto tutto l’anno (la minima invernale sopportabile è di -25 °C), tranne S. palmeri che vive in esterni solo da marzo a novembre nelle zone alpine e alto-appenniniche e va obbligatoriamente coltivato in vaso da ricoverare in una stanza fresca durante l’inverno. Sopportano anche i venti salmastri. L’esposizione preferita è in pieno sole, ma tollerano la mezz’ombra, dove fioriranno un po’ meno.
Terreno
La piena terra del giardino può essere anche argillosa, povera o sassosa, purché sia ben drenata, eventualmente aggiungete sul fondo della buchetta una manciata di ghiaia grossolana. Il contenitore può essere un vaso o una ciotola di terracotta, di diametro adatto all’età, dimensioni e numero delle piante: se ne possono coltivare diversi esemplari insieme, tenendo presente che preferiscono “stare stretti”. Si rinvasano ogni 4-5 anni in marzo-aprile, comunque dopo la fioritura. Il terriccio ideale è quello per piante grasse oppure il terriccio universale arricchito con qualche manciata di sabbia.
Acqua
Possono vivere benissimo anche solo con l’acqua piovana, ma se si desidera la certezza della fioritura, vanno annaffiati moderatamente ogni 5-8 giorni in estate se non piove e una volta al mese negli altri mesi, inverno escluso.
Concime
Per la concimazione vale lo stesso discorso dell’acqua, eventualmente somministrate tra aprile e agosto, una volta al mese, un prodotto liquido per piante grasse nell’acqua d’annaffiatura.
Note
La moltiplicazione è facilissima: avviene prelevando una talea di ramo per S. palmeri, prendendo le rosette basali per gli altri tre, con l’accorgimento di compiere l’operazione in primavera mettendo queste parti della pianta in vasetti con terriccio per piante grasse.
Abbinamenti
I sedum spontanei si abbinano splendidamente fra di loro, in un mix di verdi del fogliame e di rosa, bianchi e gialli dei fiori. S. palmeri può a sua volta venire coltivato insieme con i sedum spontanei, sui quali svetterà con i rametti fogliosi e i fiori gialli. Le altre tre specie si abbinano convenientemente fra di loro, soprattutto scegliendo varietà a fogliame variegato (di crema o di bianco).
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